Migranti, in 106 sbarcano a Messina. Salvini: porti chiusi anche a navi militari europee

Il leader della Lega promette di modificare gli accordi in Ue

Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Matteo Salvini

ROMA –Bloccare l’arrivo nei porti italiani delle navi delle missioni internazionali“, parola di Matteo Salvini. Dopo lo sbarco della nave militare irlandese Samuel Beckett a Messina ieri sera, con a bordo 106 migranti, il ministro degli Interni rilancia sul tema porti chiusi. Non solo approdi negati alle Ong, ma il leader della Lega promette battaglia in Europa. L’obiettivo è rivedere gli accordi che permettono alle navi militari straniere di approdare in Italia e sbarcare i migranti salvati in mare.

Lo sbarco a Messina: 106 migranti in Italia

Ieri sera, il porto di Messina ha accolto nel molo Norimberga la nave militare irlandese con a bordo 106 migranti. 93 uomini, 11 minorenni e due donne, una delle quali incinta. Le operazioni di primo soccorso sono state coordinate dalla prefettura di Messina in collaborazione con Capitaneria, forze dell’ordine, Croce Rossa, associazioni e decine di ‘magliette rosse’. Dai riscontri fin ora avuti, pare che il soccorso sia avvenuto in zona Sar libica, nella notte tra il 4 e il 5 luglio. Il gommone era partito da Garabulli. Solo poi, la nave irlandese ha chiesto a Roma il permesso di di portare i migranti salvati in Italia. Dal Viminale è arrivata l’indicazione di Messina.

La linea Salvini: stop anche a navi militari

Giovedì porterò al tavolo europeo di Innsbruck la richiesta di bloccare l’arrivo nei porti italiani delle navi delle missioni internazionali. Purtroppo i governi italiani degli ultimi 5 anni avevano firmato accordi perché tutte queste navi scaricassero gli immigrati in Italia“, così Matteo Salvini ha commentato la vicenda. La proposta è di far arrivare in Italia le navi militari internazionali con a bordo migranti solo se le operazioni di salvataggio in mare sono avvenute in zona Sar italiana, non libica. Sarebbe un cambiamento sostanziale. Da rivedere però sono accordi complessi stretti dall’Italia durante gli ultimi 10 anni. “Con questo governo la musica cambierà“, promette il capo politico del Carroccio.

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