Migranti, nuovo monito del Papa

Foto Andreas Solaro / AFP in foto Papa Francesco

ROMA – Uno dei “dolori del cuore” di Papa Francesco sono “i 170 naufraghi vittime nel Mediterraneo, che cercavano futuro per la loro vita, vittime forse di trafficanti di esseri umani”.


Durante l’Angelus, il pontefice torna sul dramma dei migranti

Preghiamo per le vittime“, dice Francesco pensando ai 53 morti nel mare di Alboran tra Spagna e Marocco e le 117 persone decedute al largo della Libia. Il Papa invita anche a pregare “per coloro che hanno la responsabilità di quello che è successo”.

Ma, complice il weekend di mare calmo, le tragedie non sembrano finite: a 60 miglia al largo di Misurata c’è un gommone con un centinaio di persone che fa temere il peggio.

Da Palazzo Chigi fanno sapere di essere “in continuo contatto con la Guardia costiera libica perché effettui questo ulteriore intervento, e metta in sicurezza i migranti che sono a bordo”.

Interrogato sulla questione migratoria durante il suo tour elettorale in Abruzzo, il vicepremier Luigi Di Maio punta il dito contro Parigi, colpevole di “non aver mai smesso di colonizzare l’Africa”, e di “stampare una propria moneta, il franco delle colonie, con cui finanzia il debito pubblico francese”.

L’Unione europea, secondo Di Maio, “dovrebbe sanzionare i Paesi come la Francia che stanno impoverendo gli stati africani”, spingendo le persone a fuggire verso l’Europa.

Anche l’altro vicepremier, Matteo Salvini, se la prende con il governo d’Oltralpe, da cui non vuole “prendere lezioni”, anche perché “ospita terroristi e assassini da qualche anno”.

Il ministro dell’Interno sostiene che i barconi avvistati negli ultimi giorni nel Mediterraneo sono dovuti al fatto che sono “tornate le navi delle Ong, con grandi strombazzamenti di giornaloni e professoroni”.

A Salvini, pure lui in Abruzzo per le regionali del prossimo 10 febbraio, viene chiesto se si sente colpevole per le tragiche morti.

No – risponde -, meno persone partono, meno persone muoiono: i porti per gli scafisti restano chiusi“. Proprio su questo punto, però, il senatore Gregorio De Falco e altre due pentastellate “dissidenti” hanno preparato un’interrogazione rivolta allo stesso Salvini e al collega Toninelli, responsabile per i porti.

Il testo chiede dettagli sulla scelta del governo, che potrebbe “ledere i diritti umani”, e prevede la possibilità di un ricorso alle Corti europee.

Dall’opposizione, il deputato Pd Graziano Delrio attacca frontalmente Salvini, chiedendogli di “smettere di offendere chi muore alla ricerca della vita” attraversando il Mediterraneo.



Un Paese civile soccorre, non lascia annegare. Un Paese civile interviene, non scarica responsabilità.

In un Paese civile vengono prima le persone e non la propaganda populista“, attacca l’ex ministro ai Trasporti. (LaPresse)

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