MILANO – Mentre non si sblocca la situazione dell’Ocean Viking, che si trova a circa 30 miglia da Malta con 82 migranti ancora a bordo da diversi giorni, venerdì sono scattate le ricerche al largo di Marettimo, nelle isole Egadi in Sicilia, di quattro naufraghi tunisini che risultano dispersi a 15 miglia dall’isola. Di loro non si hanno più notizie da giovedì sera. Quando, nel corso di un’operazione di salvataggio, si sarebbero gettati in acqua per raggiungere la costa dell’isola delle Egadi a nuoto.
La linea del premier Conte
Ma a tenere banco, anche a Bruxelles, è ancora il caso della Ocean Viking, sulla quale, ha spiegato il premier Giuseppe Conte, “abbiamo fatto una riunione giovedì. D’ora in poi nessuna propaganda, a me non interessa. Affronteremo questo problema e non cambieremo una politica di rigore nella misura in cui contrasteremo l’immigrazione clandestina, su questo non transigo. Ma i problemi cerchiamo di risolverli in due giorni, non in due mesi”. “Non posso anticipare niente – ha poi aggiunto in serata – ma abbiamo la piena disponibilità permanente di alcuni Paesi europei. Ci sono risposte serie che dimostrano come finalmente l’Italia non verrà lasciata sola. Ci stiamo lavorando, si preannunciano grandi novità”.
Il dialogo prosegue
“I colloqui continuano, ma se tutto rimane come discusso, possiamo occuparci del 25% di coloro che sono stati salvati davanti all’Italia”, ha affermato il ministro dell’Interno tedesco, Horst Seehofer.
Salvini attacca Conte
Il leader leghista Matteo Salvini attacca il presidente del Consiglio: “C’è una nave delle Ong, Ocean Viking, a 23 miglia nautiche da Lampedusa. Temo che questo governo non firmerà il divieto di ingresso in acque italiane previsto dal decreto Sicurezza. Credo che Conte a Bruxelles abbia venduto i nostri confini e la dignità degli italiani”. Sul fronte opposto, alcuni parlamentari del Pd, come Filippo Sensi e Giuditta Pini, hanno chiesto di far sbarcare subito i migranti. “Oltre a discontinuità dei politici, dovrebbe esserci discontinuità delle politiche”, hanno detto.
L’appello della Commissione agli stati membri
La Commissione Ue ha lanciato un appello agli Stati membri per “trovare una soluzione sugli sbarchi prevedibili di migranti in modo da permettere alla missione Sophia di attuare pienamente il suo mandato” nel Mediterraneo centrale, ha intanto detto una portavoce di Bruxelles. Commentando la decisione degli ambasciatori europei del Comitato politico e di sicurezza dell’Ue (Cops) di prolungare di sei mesi il mandato della missione Sophia ma solo per la sorveglianza aerea e senza reinserire l’utilizzo dei mezzi navali. I diplomatici si sono detti d’accordo a “rivedere la questione in un momento successivo” ma non ora perché “non c’è nessuna svolta sulla discussione sugli sbarchi”.
I flussi migratori
Nelle stesse ore, un gruppo di 98 rifugiati è stato evacuato dalla Libia in Italia. Si tratta della terza evacuazione umanitaria diretta realizzata quest’anno verso il nostro Paese. Lo ha reso noto l’Unhcr, l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati. “Abbiamo trasferito al sicuro 98 persone, ma sono ancora poche rispetto alle migliaia che hanno bisogno di aiuto. Nei centri di detenzione ci sono ancora oltre 3.600 rifugiati”.
(LaPresse/di Claudio Maddaloni)