PALERMO – “Dopo un’evacuazione medica dalla SeaWatch3, con la Guardia Costiera italiana che ha portato a terra una donna incinta di nove mesi, suo marito, un bambino con gravi ustioni e i suoi genitori, 439 persone restano a bordo della nostra nave. Dopo essere sopravvissute alla traversata del Mediterraneo, da giorni sono in mare con temperature proibitive”. Così specifica in una nota la Sea Watch 3, che accoglie a bordo 439 naufraghi soccorsi nei giorni scorsi in diverse operazioni nel Mediterraneo.
“Da troppo tempo sentiamo parlare di emergenza migratoria – prosegue – ma è ormai quasi un decennio che le partenze dal Nord Africa sono un fattore comune della stagione estiva, grazie a condizioni meteomarine spesso favorevoli. Ogni estate la storia si ripete, ogni operazione di soccorso la storia si ripete: la politica italiana ed europea si rivela incapace di pianificare supporto e assistenza a chi fugge nel Mediterraneo e costringe le navi di soccorso civile a giorni di stillicidio prima di garantire un porto di sbarco sicuro. Succede lo stesso ancora oggi: le 439 persone a bordo della SeaWatch3 devono sbarcare. È un loro diritto”, conclude la Ong.
(LaPresse)