MILANO – Lampedusa torna a fare i conti con l’emergenza migranti. Nove nel giro di poche ore per un totale di circa 1.200 arrivi, con l’hotspot dell’isola al largo di Agrigento che torna a riempirsi. E Alarm Phone continua a lanciare l’allarme sui viaggi della speranza. Lo fa a più riprese. “Ci sono 3 imbarcazioni in zona Sar maltese, in posizioni ravvicinate. Una operazione di soccorso può mettere in salvo 231 persone. Le autorità sono informate, devono agire subito!”, segnala in un tweet la rete di attivisti. E poco dopo manda un altro Sos: “97 persone in pericolo vicino Lampedusa! Abbiamo ricevuto una chiamata da una barca in pericolo. Le persone dicono che sono in mare da 2 giorni, sono esauste e hanno finito carburante, cibo e acqua”.
La polemica
Monta, intanto, la polemica politica. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ritiene “necessario” un incontro con il premier, Mario Draghi, e la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, parla di “blocco navale”. Il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, non ci sta: “Salvini ha perso il pelo ma non il vizio, è da irresponsabili ricominciare a fomentare odio sociale mettendo ‘gli italiani contro i migranti’. Quanto all’idea della Meloni di attivare il ‘blocco navale’, è una sciocchezza talmente evidente che non merita neppure commenti”.
Sbarchi a Lampedusa
Una domenica di sbarchi a ripetizione sull’isola al largo di Agrigento. “Abbiamo avuto tre nuovi sbarchi di migranti a Lampedusa a bordo di barconi, in tutto ci sono all’incirca 500 persone e stanno bene, non ci sono casi disperati”, racconta Martello. A distanza di poche ore, altri arrivi sull’isola con l’approdo di 470 migranti e, a stretto giro, ancora altri fino ad arrivare a quota nove. Gli ultimi due sono stati rispettivamente di 100 e 29 persone. Si tratta soprattutto di uomini, ma ci sono diverse donne, alcuni bambini e anche una neonata. Tutti coloro che arrivano sull’isola vengono portati nell’hotspot, poi sottoposti a test sul Covid-19, prima del trasferimento sulle navi quarantena. La politica torna a interrogarsi sul tema che torna a essere caldo.
L’allarme
“La situazione è allarmante”, dice il sottosegretario leghista all’Interno, Nicola Molteni. Dopo l’intervento di Salvini, secondo cui “è necessario un incontro col presidente Draghi: con milioni di italiani in difficoltà non possiamo pensare a migliaia di clandestini (già 12.000 sbarcati da inizio anno)”. Meloni poi non le manda a dire: “L’immigrazione clandestina va fermata. Vanno fermati gli scafisti e le Ong immigrazioniste che speculano sulle tragedie. Come Fratelli d’Italia continuiamo a chiedere al ministro Lamorgese un immediato blocco navale”.
Certo è che, secondo il sindaco Martello, “l’Italia non può permettersi ambiguità su un tema fondamentale come quello dei flussi migratori, e meno che mai può permettersi di gestire l’arrivo dei migranti con la logica dell’emergenza quotidiana. Servono regole chiare per il soccorso in mare e per il controllo nel Mediterraneo, e servono azioni di tutela dei diritti umani”. Secondo il primo cittadino dell’isola, insomma, “c’è bisogno di meccanismi che salvaguardino Lampedusa e la sua comunità, siamo un territorio di confine non solo italiano ma anche europeo, anche Bruxelles deve assumersi le sue responsabilità”.
(LaPresse/di Luca Rossi)