Migranti, Usa in piazza contro politiche Trump: oltre 600 cortei

Gli Stati Uniti scendono in piazza contro la politica migratoria di Donald Trump. Decine di migliaia di persone hanno scelto di protestare oggi in diverse città del Paese

/ AFP PHOTO / Pedro PARDO

Washington (Usa), 30 giu. (LaPresse/AFP) – Gli Stati Uniti scendono in piazza contro la politica migratoria di Donald Trump. Decine di migliaia di persone hanno scelto di protestare oggi in diverse città del Paese, in particolare per chiedere i ricongiungimenti immediati dei bambini separati dai genitori-migranti fermati dopo essere entrati illegalmente negli Usa dalla frontiera con il Messico. Sotto lo slogan ‘Families Belong Together’, una delle proteste più grandi è attesa a Washington, vicino alla Casa Bianca, nonostante Trump si trovi in uno dei suoi campi da golf a Bedminster, vicino New York. ‘Le famiglie devono restare insieme’, è lo slogan di questa giornata, per la quale sono stati organizzati oltre 630 cortei. Oltre 2mila bambini su oltre 2.300 restano ancora separati dai genitori nonostante il decreto di Trump, che il 20 giugno ha posto fine sulla carta alla controversa politica, stabilendo che i bambini vengano tenuti insieme ai genitori che vengono fermati. I minorenni sono in mano a dei foyer distribuiti in tutto il Paese, a volte a migliaia di chilometri dal centro di detenzione in cui si trova la famiglia. Giovedì circa 600 manifestanti, oltre 500 dei quali donne, erano stati fermati e poi rilasciati dalla polizia a Washington, dopo avere protestato in un edificio del Senato Usa.

la manifestazione

Da giorni alcuni politici e attivisti hanno cominciato a chiedere di abolire l’agenzia che si occupa del controllo dell’immigrazione al confine, la Immigration and Customs Enforcement Agency (ICE), accusata di avere trattato alcuni migranti in modo crudele e ingiusto. Dei campi ‘Occupy ICE’ sono stati allestiti in diversi Stati Usa. Poche ore fa, Trump ha twittato a favore dell’ICE: “Ai grandi e coraggiosi uomini e donne dell’ICE, non preoccupatevi e non perdete il vostro spirito. State facendo il lavoro fantastico di tenerci sicuri sradicando i peggiori elementi criminali. Così coraggiosi! La sinistra radicale Dem vi vuole fuori. La prossima sarà tutta la polizia. Nessuna possibilità, non succederà mai!”, ha scritto. La politica delle separazioni dei bambini dai genitori rientra nella cosiddetta ‘tolleranza zero’ sull’immigrazione avviata dall’amministrazione Trump, in base alla quale l’obiettivo principale degli agenti è quello di fermare le persone in situazione irregolare in vista della loro espulsione. Se è vero che dopo le polemiche la Casa Bianca si è impegnata a non separare più bambini e famiglie, è vero anche che la soluzione annunciata è che le famiglie verranno trattenute in detenzione, però insieme. Una decisione giudiziaria del 1997, però, la cosiddetta ‘decisione Flores’, impone alle autorità federali di non mantenere in detenzione i bambini per più di 20 giorni: un vero rompicapo per l’amministrazione Trump, dal momento che la lentezza dell’iter per trattare i casi dei migranti prevede tempistiche nell’ordine di mesi o anni. Per questo venerdì il ministero della Giustizia Usa ha chiesto ufficialmente a un giudice federale di modificare la ‘decisione Flores’ per permettere di trattenere le famiglie di migranti fino alla conclusione dell’iter giudiziario o penale.

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