Milan, settimana cruciale verso la Spal schivando le voci sul futuro

Non è semplice prepararsi in un clima del genere, ma anche sei anni fa la situazione era la stessa

Foto LaPresse - Spada in foto: Gennaro Ivan Gattuso

MILANO – Giorni di celebrazioni a Casa Milan. Oggi il 36esimo anniversario di Wembley 1963, domani saranno 12 anni dal settimo trionfo europeo di Atene, venerdì il trentennale di Milan-Steaua. Quest’ultima è stata spesso ricordata in questi giorni da Silvio Berlusconi e Arrigo Sacchi come la partita-simbolo della “squadra più forte del mondo di tutti i tempi”. Ma sarebbe troppo bello se il Milan fosse tutto e solo qui.

La difficile settimana del Milan

In realtà Milanello sta vivendo una settimana cruciale in vista di Spal-Milan. Cercando di stare al riparo da tutto ciò che viene detto e scritto, immaginato e ipotizzato, sul futuro rossonero. Quello di un quinto posto finale è in fondo lo scenario meno apocalittico fra quelli che vengono prefigurati. Si va infatti dalla cancellazione dalle coppe europee al ridimensionamento del progetto.

Ma i “si dice” pre Spal-Milan, gara decisiva per i rossoneri, riguardano anche i singoli: via Leonardo, forse no Gattuso, anzi via tutti e due. Non è semplice prepararsi in un clima del genere. Ma anche sei anni fa, prima di Siena-Milan nel maggio 2013, ultima gara con qualificazione Champions centrata da parte della squadra rossonera, la situazione era la stessa.

Il futuro di Gattuso è in bilico?

Silvio Berlusconi, che oggi pizzica Gattuso, faceva addensare nubi sul futuro di Max Allegri. E le frasi critiche dell’ex patron riguardavano anche la gestione aziendale del Milan. Poi tutto si risolse, anche se solo con una tregua. Oggi il Milan è compatto, la linea che trapela dalla società è una e una sola: fiducia a Leonardo e avanti con Leonardo. Ma i quotidiani insistono sulla linea delle dimissioni del brasiliano e dei contatti con il ds del Lilla, Luis Campos.

Clima teso tra allenatore e società

Quella della fiducia è una linea societaria, ma le dimissioni, in generale, sono un fatto privato e personale. Per questo l’indiscrezione delle dimissioni può essere smentita solo da Leonardo in prima persona, cosa che non è avvenuta e che, prima di Spal-Milan, non avverrà. Vale la pena ricordare che, anche a fine aprile, alla vigilia di Torino-Milan, lo scenario era simile. In molti pensavano e scrivevano che se i rossoneri avessero perso a Torino sarebbe stato esonerato Gattuso, ma il Milan ha perso e Ringhio è ancora al suo posto.

Il ruolo di Leonardo

Sulla mancata smentita di Leo, gli scenari possibili sono due. Il dirigente brasiliano conosce bene la fiducia della società e non vuole deconcentrare la squadra parlando di se stesso alla vigilia di una partita così delicata, oppure starebbe prendendo in qualche modo in considerazione questa ipotesi. Fra pochi giorni sapremo.

La linea di Maldini

Dal canto suo, Ivan Gazidis resta al lavoro per programmare gli aspetti politici ed economici, anche riguardanti Eca e Uefa, per il bene del futuro del Milan. Di Leonardo e di assetti societari, in ogni caso, oggi ha parlato Paolo Maldini a Dazn, anche in relazione alla sua stessa figura. “Direttore strategico dell’area sport del Milan è un titolo che può spiegare tante cose o anche niente. Leonardo ha preso questa posizione di dirigente a 360 gradi, più di un direttore sportivo, e mi ha chiesto di accompagnarlo in questa avventura. La definizione del ruolo è poco importante, quello che importa è che siamo a capo dell’area sportiva. È una bella sfida, piena di sentimento”. Parole, quelle di Maldini, che riportano il Milan a contatto con storia e valori, quelli che la squadra rossonera deve cercare di riportare in alto domenica Ferrara, in attesa di notizie dagli altri campi…

(LaPresse/di Mauro Suma)

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