ROMA – Milano-Cortina sceglie il suo Ceo. Nel ruolo chiave del comitato organizzatore delle Olimpiadi Invernali del 2026 ci sarà Vincenzo Novari. Una decisione presa all’unanimità in una riunione a largo Chigi a cui hanno preso parte il ministro per lo Sport, Vincenzo Spadafora, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, i presidenti di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia e i sindaci di Milano e Cortina, Beppe Sala e Gianpietro Ghedina. Il manager ha superato la concorrenza di Tom Mockridge e Alberto Baldan. Novari, genovese classe 1959, laureato in Economia Aziendale, è stato, fra le altre cose, amministratore delegato di 3Italia dal 2001 al 2016. In precedenza ha lavorato per i gruppi L’Oreal, Danone e per Omnitel Pronto Italia. Il futuro ad di Milano-Cortina è anche noto alle cronache rosa per essere lo storico fidanzato dell’ex Miss Italia Daniela Ferolla.
“Crediamo che abbia tutte le qualità per fare un buon lavoro”, le parole con cui il ministro per lo Sport, Vincenzo Spadafora, ha ufficializzato l’accordo. Soddisfazione espressa da tutti gli stakeholder della candidatura. “Ringrazio le persone che hanno partecipato alla selezione, tutte avrebbero potuto ricoprire questo ruolo perché di grande valore poi se ne sceglie uno solo”, ha detto il governatore del Veneto, Luca Zaia, mettendo in luce come ci sia già “operatività”. Quella per la scelta del Ceo, infatti, non è stata l’unica riunione di giornata. In tarda mattinata infatti la delegazione ha aveva avuto un incontro con il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli. “Dalla prossima settimana ci sarà già un tavolo tecnico per definire la priorità delle opere da realizzare”, ha aggiunto ancora Zaia.
Le prossime mosse, invece, sono state illustrate dal presidente del Coni, Giovanni Malagò. “Istituire entro fine mese il comitato, quindi assolvere a tutti gli atti formali, rispettando i termini previsti dal Cio”. Al governo, come ha sottolineato infine il sindaco di Milano, Beppe Sala, toccherà preparare “velocemente” il testo della legge olimpica.
Andrea Capello (LaPresse)