MILANO (LaPresse) – Il sistema che aveva inventato era ingegnoso. Contattava dei professionisti, anche i padri di due compagni di scuola dei suoi figli. E proponeva loro “fantomatici investimenti finalizzati alla costruzione di campi fotovoltaici in Costa Rica e Iran”. Per convincerli assicurava rendimenti a doppia cifra e aveva addirittura organizzato incontri con funzionari del ministero dell’Energia iraniano, viaggi a Panama. A tutti, poi, distribuiva finti biglietti da visita e presentava falsi grafici sull’andamento del settore.
La maxi-truffa sugli investimenti
A cadere nella trappola di Roberto Sanna, 51 anni, ex funzionario in passato del Comune di Milano, sono stati in quattro. In tutto gli hanno consegnato quasi 300 mila euro che l’uomo, con alle spalle diversi precedenti di polizia e affetto da ludopatia, correva a giocare alle slot machine o nelle sale scommesse, puntando su partite di calcio e corse dei cavalli. Abbastanza per essere accusato di frode e autoriciclaggio e finire agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione ‘Fake Investments’.
In che modo si raggiravano le vittime
Sanna, che aveva lavorato anche nel campo delle energie rinnovabili, fingeva di essere titolare anche di una società panamense attiva nel settore delle energie rinnovabili, e faceva credere ai malcapitati che pensavano di diventare suoi soci di aver trovato anche un fondo coreano disposto a sborsare “25 milioni di euro” per finanziare l’affare in Iran e Costa Rica.
Nel marzo 2017, poi, Sanna era andato con un “avvocato e consulente di aziende italiane e locali sul mercato iraniano”, anche lui vittima del presunto raggiro, a incontrare alcuni funzionari del ministero dell’Energia iraniano per parlare dell’affare. Era risultato credibile e aveva convinto i quattro professionisti a affidargli i risparmi. Ma appena Sanna riceveva un bonifico sul suo conto corrente “prelevava contanti” per far fronte alle spese personali, anche con carte pregate, o fare scommesse.
Proponeva investimenti in Costa Rica e Iran
Per gli inquirenti in questo modo ha puntato, e perso, almeno 100 mila euro. L’attitudine di Sanna al gioco d’azzardo scrive il giudice nell’ordinanza “rappresenta un indubbio movente alla reiterazione di reati contro il patrimonio”.
L’operazione ‘Fake Investments’
La misura cautelare, firmata dal gip di Milano Alessandra Simion su richiesta del pm Luigi Furno nell’inchiesta condotta dal Nucleo di polizia tributaria della Gdf, è una delle prime in cui i magistrati milanesi contestano il reato di autoriciclaggio per chi, come il 51enne, riutilizzava il denaro raccolto dalle sue vittime in “attività speculative”, ossia in questo caso nel gioco d’azzardo.
Finora, ha spiegato il procuratore aggiunto Eugenio Fusco, a capo del pool di contrasto alle frodi ai consumatori e del cybercrime, gli autori di questo tipo di reati “godevano di una certa impunità, anche perché tutti i truffatori sanno che per quel reato non si può applicare la misura cautelare nemmeno in casi gravissimi, ma – ha annunciato – mando un avviso ai truffatori, stiamo cercando di usare il più possibile i reati che consentano, almeno nei casi più gravi, di agire con severità e arrestare”. Proprio come in questo caso.
di Benedetta Dalla Rovere