Milano: frode da 28 milioni nel mondo della pubblicità, ai domiciliari 4 imprenditori

La Procura di Milano e la Guardia di Finanza hanno sventato una maxi frode da 28 milioni di euro che coinvolge il mondo della pubblicità

Foto LaPresse

MILANO – La Procura di Milano e la Guardia di Finanza hanno sventato una maxi frode da 28 milioni di euro che coinvolge il mondo della pubblicità. Sono 4 gli imprenditori indagati, finiti agli arresti domiciliari per frode fiscale e riciclaggio.

Le indagini, effettuate dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, con l’auiuto dell’Agenzia delle Entrate, hanno consentito di ricostruire l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata alla realizzazione di un complesso meccanismo di frode fiscale, ideato e denominato dagli stessi indagati “Press deal”, attraverso la simulazione dell’acquisto e della vendita di spazi pubblicitari tra le società coinvolte.

 In particolare, dalle indagini risulta che gli imprenditori avevano messo a punto un meccanismo attraverso il quale, facendo circolare fatture relative a prestazione inesistenti, con aliquote Iva diverse, indicavano un credito Iva fittizio a favore della società concessionaria dei servizi pubblicitari. In questo modo avrebbero evaso le tasse per circa 30 milioni di euro dal 2016 ad oggi, applicando una diversa aliquota Iva tra gli acquisti (22 %) e le vendite (4%). Gli imprenditori avrebbero anche distratto i capitali sottratti a tassazione tramite i pagamenti che la concessionaria della pubblicità eseguiva a favore del proprio fornitore.

Gli indagati, da quanto è emerso dalle indagini, hanno anche riciclato tali risorse, trasferendole verso società conniventi italiane ed estere che poi spartivano i profitti della frode. In particolare, parte delle somme illecitamente conseguite sono state in parte trasferite ad una società croata ed in parte ad una svizzera, per essere poi impiegate per l’acquisto di appartamenti ubicati presso un complesso immobiliare alberghiero a Panama. Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e sussiste l’interesse pubblico all’informazione in relazione al contrasto a condotte fraudolente altamente lesive egli interessi dell’Erario e particolarmente insidiose.

(LaPresse)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome