Roma, 12 set. (LaPresse) – “Le opposizioni hanno sollevato due questioni di merito, che per noi non hanno fondamento. La prima è che il Consiglio dei ministri non potrebbe approvare il provvedimento e contestualmente dare mandato per eventualmente porre la fiducia, qualora si renda necessaria. Questo è un punto che abbiamo verificato con gli uffici di Palazzo Chigi già da quando ci siamo insediati. Ciò non solo è legittimo, ma ci sono anche i precedenti”. Lo dice il ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, ai cronisti a Montecitorio. Questi gli chiedevano di replicare alle accuse mosse all’opposizione, in particolare dal Pd, sulla fiducia posta sul decreto.
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La seconda motivazione di contestazione è che non si può concedere il mandato a porre la questione di fiducia nel momento in cui il testo viene modificato. Questo dalle commissioni parlamentari e dunque non è quello licenziato dal Cdm. “Cioè bisogna fare un Consiglio dei ministri sul testo finale, ma questo significherebbe che tutte o quasi le fiducie di tutti i governi precedenti, di tutte le opposizioni oggi rappresentate nel Parlamento, hanno messo delle questioni illegittime. Quindi loro stessi avevano fatto qualcosa di illegittimo in passato”, prosegue Fraccaro. “In realtà non è vero, perché dal punto di vista formale è tutto regolare, mentre dal punto di vista sostanziale conta la volontà del governo di dare il mandato e dunque rimettersi alla valutazione del ministro per i rapporti con il Parlamento, che conosce le dinamiche”. Sottolinea il ministro per i rapporti con il Parlamento. “È legittimo che le opposizioni cerchino di rallentare l’approvazione di un provvedimento che non condividono, lo abbiamo fatto anche noi in passato