Minacce da Napoli alla figlia di Giorgia Meloni, ecco chi è Addeo

Oggi sotto esame la vicenda del prof di Cicciano che ha attaccato Ginevra Meloni, probabili provvedimenti già domani. L'uomo aveva rivolto parole di odio anche contro i familiari di Tajani e Salvini.

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Saranno adottati già nella giornata di domani i provvedimenti disciplinari nei confronti del docente di tedesco al liceo statale “Enrico Medi” di Cicciano Stefano Addeo, autore sabato di un post sulla figlia di Giorgia Meloni. Oggi benché sia festa – a quanto si apprende – si inizierà a discutere sul caso arrivando a decidere i provvedimenti da adottare probabilmente già domani. Intanto la Procura di Roma attende una prima informativa dalla polizia postale in relazione al post pubblicato dal docente in cui augurava alla figlia del premier la “stessa sorte della ragazza di Afragola”, la 14enne, uccisa dall’ex fidanzato. Una volta che gli atti arriveranno a piazzale Clodio i pm, coordinati dal procuratore Francesco Lo Voi, valuteranno la competenza territoriale del procedimento.

Mentre il professore si scusa per il post, spuntano altri suoi messaggi sullo stesso tenore e anche altri casi di odio sui social che colpiscono i familiari di esponenti dell’esecutivo. “Ai vostri figli la stessa sorte” aveva scritto Addeo sotto le foto di Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini mentre stringono la mano al premier israeliano Benjamin Netanyahu. Intanto il vicepremier Matteo Salvini denunciare gli insulti diretti a sua figlia in un profilo su X.

Il leader della Lega pubblica lo screenshot di un profilo dedicato alla minore con pesanti offese sessiste e scrive: “Un conto sono il confronto politico e la critica, anche accesi, sempre ammessi in democrazia. Tutt’altro conto sono le minacce e gli insulti, volgari, pesanti, schifosi ai familiari e ai bambini, che non c’entrano nulla”. E il leader della Lega attacca: “Questo non si può tollerare in alcun modo. Criticate pure me, lasciate stare i miei figli. Questo clima d’odio, alimentato anche da certa stampa e da certa politica, è preoccupante e va fermato, senza se e senza ma”.

La presidente del Consiglio intanto riceve la chiamata del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in segno di solidarietà. Meloni, a sua volta, esprime la “piena solidarietà” a Salvini come al ministro Matteo Piantedosi, le cui figlie erano state minacciate già sabato sui social. “Le minacce – dichiara Meloni – dimostrano che non siamo davanti a episodi isolati, ma a una spirale d’odio alimentata da un fanatismo ideologico che ha superato ogni limite. Nessuna divergenza politica, nessuna battaglia ideologica può mai giustificare l’attacco ai figli, ai bambini, alla parte più intima e sacra della vita di una persona”.

In molti, nelle fila di FdI, non accolgono di buon grado le scuse arrivate dal professore campano. Che si pente per “un gesto stupido, un post scritto d’impulso nella notte, dopo aver sentito al telegiornale che l’Italia continuava a inviare armi a Israele”. Poi precisa: “Ho chiesto all’intelligenza artificiale di fare post cattivo, di cui non condivido il contenuto”. Ma Addeo non nasconde il suo posizionamento politico: “Non si augura mai la morte, soprattutto a una bambina. Ma non ritiro le mie idee politiche: non mi sento rappresentato da questo governo e non cambio idea neanche se mi imprigionano”.

Il capogruppo di Forza Italia Maurizio Gasparri afferma: “La pervicacia del professore ci fa capire quale faziosità e quale odio stiano alimentando le sinistre in Italia, con i loro atteggiamenti di intolleranza e di propaganda intrisa di menzogne”. E i nuovi casi di violenza verbale sui social fomentano la polemica. A intervenire sui nuovi insulti ai figli di Salvini e Piantedosi è lo stesso ministro Valditara.

È indispensabile che i docenti siano per primi sempre consapevoli della responsabilità e del valore sociale del loro ruolo. Non possiamo più tollerare comportamenti di singoli che sui social o in pubblico tradiscono quel decoro e quella dignità che devono caratterizzare una professione così delicata. Sanzioneremo quanti non sono degni di far parte della nostra scuola”, dichiara. Solidarietà a Meloni e agli altri membri dell’esecutivo anche da Laura Boldrini del Pd, e dalle fila di Azione e Italia Viva.

“Lo stesso fatto che a minacciare la figlia della premier sia un professore campano aggiunge ulteriore gravità. Non so quanti genitori vorrebbero i propri figli educati da un soggetto tanto squallido, che passa il proprio tempo a insultare in rete i figli di Matteo Salvini e non ha risparmiato odio nemmeno per altri membri del Governo. Le scuse, oltre che tardive, sono un maldestro e codardo tentativo di non prendersi le proprie responsabilità, visto il tentativo che il professore ha fatto per nascondere i propri post sui social”. Lo afferma il senatore Gianluca Cantalamessa della Lega.

“Siamo di fronte a un pericoloso esempio di libertà di espressione che sfocia nell’odio più assurdo, incomprensibile e ingiustificato nei confronti di una mamma e di una bambina” dice la senatrice di Fratelli d’Italia Giovanna Petrenga. Le scuse di Addeo “non stanno facendo che peggiorare il quadro complessivo della vergognosa vicenda” per Marco Cerreto, deputato campano di Fratelli d’Italia e capogruppo in Commissione agricoltura. “Questo – prosegue il parlamentare FdI – è il risultato del clima di odio costruito dalla sinistra”.

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