ROMA – “È davvero impressionante anche oggi il livello di strumentalizzazione politica sulla proposta di Mini-Bot per saldare debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni verso le imprese, prevista in una mozione approvata alla Camera all’unanimità, poi da qualche partito disconosciuta. Non sono moneta parallela, perché non è previsto che abbiano ‘corso legale’, ossia che possano essere utilizzati come mezzi obbligatori di pagamento. In secondo luogo, non sono neanche debito pubblico aggiuntivo perché il debito pubblico è stato già fatto. Non rileva ai fini della contabilità pubblica, ma grava sulle imprese, fino a strangolare quelle più piccole.” Così Stefano Fassina di Liberi e Uguali, in un post su Facebook.
La questione
“Inoltre, nella mozione è previsto che siano volontari per le imprese creditrici, mentre non è previsto che possano essere utilizzati per pagare le imposte. Si dovrebbe avviare una discussione seria per affrontare un dramma, un problema che pesa per oltre 50 miliardi di euro. Un problema irrisolvibile con emissione di altri Titoli del Tesoro ordinari, dato il livello raggiunto dal nostro debito pubblico; irrisolvibile ancor di più con altri tagli al welfare o innalzamento di imposte, dati i massacri sociali già fatti. Si potrebbero verificare soluzioni migliori come, ad esempio, i ‘voucher elettronici’ proposti dal prof. Amato dell’Università Bocconi. Invece, scatta contro i Mini-Bot il riflesso politico di chi vuol continuare a far pagare gli interessi più deboli e vuole dimostrare che non c’è alternativa all’insostenibile europeismo liberista”, conclude Fassina nell suo post.
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Mini-bot, Fassina (LeU): “Affrontano dramma. Basta strumentalizzazioni”
"È davvero impressionante anche oggi il livello di strumentalizzazione politica sulla proposta di Mini-Bot per saldare debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni verso le imprese, prevista in una mozione approvata alla Camera all’unanimità, poi da qualche partito disconosciuta".