Mini-bot, Tria: “Non servono. Nessuno vuole uscire dall’euro”

Per quanto riguarda invece quota 100 e reddito di cittadinanza, il ministro prevede che l'introduzione di queste misure "potrebbe portare a risparmi di spesa di tre o quattro miliardi l'anno prossimo"

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Giovanni Tria

MILANO – In un’intervista al Financial Times il ministro dell’economia Giovanni Tria ha nuovamente bocciato l’ipotesi di introdurre i mini bot per pagare i debiti con la pubblica amministrazione. “Possiamo pagare tutto questo debito commerciale normalmente, usando la nostra moneta, l’euro”, ha detto Tria. “Quindi non abbiamo bisogno di altri strumenti valutari”.

Nessuno vuole uscire dall’euro

Alla domanda se la situazione potrebbe cambiare nei prossimi cinque anni, Tria ha aggiunto: “Non vedo cosa accadrà in futuro, perché dobbiamo andare nella direzione opposta”. E ha nuovamente aggiunto che nessuno vuole uscire dall’euro. “Quello che posso dire è che nessuno nel governo pensa che dobbiamo uscire dall’euro. Questo è sicuro”, ha spiegato.

Le condizioni per applicare la Flat tax

Tria conferma in un’intervista al Financial Times di aver appoggiato l’idea della flat tax “per ridurre la pressione fiscale sulla classe media e sui redditi medi. Ma dovrebbe essere introdotto in modo progressivo conforme ai nostri obiettivi in termini di finanze pubbliche”. “E dovrebbe essere compensato da tagli alla spesa, altrimenti un aumento politicamente sgradevole dell’imposta sul valore aggiunto prenderà il via il prossimo anno come misura di salvaguardia”, ha aggiunto.

Reddito e quota 100

Per quanto riguarda quota 100 e reddito di cittadinanza Tria prevede che l’introduzione di queste misure “potrebbe portare a risparmi di spesa di tre o quattro miliardi l’anno prossimo”, ha affermato Tria. Ma per tagliare il deficit, ha aggiunto, “sono necessarie una serie di misure”.

(AWE/LaPresse)

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