ROMA – L’idea di Matteo Renzi di candidare segretario nazionale Marco Minniti spacca il Pd. Si schiera subito contro Arturo Parisi, uno dei padri dell’Ulivo. “Minniti segretario. Una candidatura per una competizione sostenuta con argomenti ostili alla competizione. E non come proposta che cerca e accetta il confronto con altre proposte. Quanto tempo dobbiamo ancora aspettare per fare nostra la democrazia?”. Da parte sua, il deputato Stefano Ceccanti parla di “scegliere un segretario che non si dedichi solo all’organizzazione interna, ma che sia anche colui che ci guida alle elezioni politiche”. E in questo senso “salva la verifica sulla sua piattaforma programmatica e salve eventuali altre candidature al momento ignote, quella di Marco Minniti mi sembra la prima tra quelle già note che sia al tempo stesso consistente (in coerenza con quel doppio ruolo interno ed esterno) e innovativa (capace cioè di una discontinuità che non ci riporti indietro)“.
Il governatore della Toscana Rossi: con Minniti cominciò l’ondata anti immigrati
Contrario il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Secondo il governatore, “l’ondata razzista e anti immigrati in realtà iniziò con l’attacco di Di Maio alle ong, ‘taxi del mare'”. A queste dichiarazioni “seguì il codice per le ong dell’allora ministro Minniti”. Infine, ha ancora ricordato Rossi, ci furono “gli accordi con i satrapi e la guardia costiera libici”. Intese stipulate “in violazione dei diritti umani, come l’Onu ha definitivamente decretato. Questo avveniva, proprio quando mancò il coraggio di approvare lo ius soli e la legge Bonino”. In questo modo si sarebbero regolarizzati i lavoratori clandestini. Con una “battaglia in campo aperto alla destra, allora ancora soltanto, xenofoba“.
“Si rincorre la destra sul tema sicurezza”
Se il Pd rincorre la destra sui temi dell’immigrazione e della sicurezza, “Salvini resterà al governo per il prossimo ventennio”. E lo stesso Minniti, ha aggiunto Rossi, “poco tempo fa, ha dichiarato: ‘Ci serve un leader, come Matteo Salvini’. Che dire? Non mi resta che fare auguri sinceri ai militanti e ai compagni del Pd”.
Richetti: ma il partito va rivoluzionato
La candidatura di Minniti, nota l’ex portavoce della segreteria di Renzi Matteo Richetti, “migliora un sacco” la competizione. Tuttavia, aggiunge Richetti, “nessuna discesa in campo” cambierà “l’esigenza di rivoluzionare il partito” che ha in mente.