Minori, Save the Children: “Il Covid e la crisi ostacolano lo stop ai matrimoni precoci”

Nella maggior parte dei Paesi, le ragazze cresciute nelle famiglie più povere hanno una probabilità quattro volte maggiore di sposarsi precocemente rispetto alle ragazze provenienti dalle famiglie più ricche

Foto Save The Children / PA Wire

ROMA – Sebbene si stimi che tra il 2008 e il 2018 siano stati evitati 25 milioni di matrimoni infantili a livello globale, siamo ancora ben lontani dal raggiungere la scadenza dell’Obiettivo di sviluppo sostenibile globale di porre fine al matrimonio infantile entro il 2030. Secondo le proiezioni la crisi del COVID-19 e il suo continuo impatto sulla disuguaglianza di genere spingeranno 10 milioni di ragazze in più verso il matrimonio entro il 2030, il primo aumento dei tassi globali in più di due decenni. Questo numero, però, potrebbe aumentare ulteriormente perché gli effetti della pandemia da COVID-19 si combinano con l’emergenza climatica, l’aumento dei conflitti e l’aumento del costo della vita. È quanto emerge da una nuova analisi di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro, pubblicata in occasione del decimo anniversario della Giornata internazionale delle ragazze.

Nella maggior parte dei Paesi, le ragazze cresciute nelle famiglie più povere hanno una probabilità quattro volte maggiore di sposarsi precocemente rispetto alle ragazze provenienti dalle famiglie più ricche. L’aumento della povertà potrebbe ora mettere a rischio un numero maggiore di ragazze. I conflitti, COVID-19, crisi climatica e aumento dei costi rappresentano, infatti, nuovi e continui ostacoli all’interruzione della pratica del matrimonio precoce e minacciano ulteriormente i progressi compiuti in questi anni, aumentando la povertà e indebolendo la protezione delle ragazze mettendole così a maggior rischio di violenza sessuale oltre che di matrimoni precoci.

(LaPresse)

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