Misiani: “Non ci sono ancora date per la riapertura delle attività”

Le dichiarazioni del viceministro dell’Economia e delle Finanze

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse

TORINO “Non siamo in condizioni di dare date per la riapertura di attività economiche e produttive attualmente ferme”. Così Antonio Misiani viceministro dell’Economia e delle Finanze, a 24 mattino su Radio24. “Abbiamo sempre detto che ciò che conta è il parere delle autorità mediche e scientifiche, quando ci diranno che l’epidemia è sotto controllo e la curva è su livelli di stabilizzazione allora potremo passare a quella che Conte ha definito ‘fase 2’ che va progettata da subito”, ha spiegato “perché la riapertura sarà graduale e connessa alla necessità di garantire la sicurezza ai lavoratori e bisogna iniziare a immaginare chi potrà riaprire e dovrà restare fermo. La stessa Cina ha attivato una riapertura graduale”.

No alla patrimoniale

“Io sono culturalmente contrario a una patrimoniale e a soluzioni evocate come se bastasse la bacchetta magica per risolvere situazione complesse. Io sono per strumenti che permettono di convogliare risorse verso l’economia reale – ha spiegato – gli italiani hanno 1400 miliardi di euro fermi su conti correnti. Inevitabilmente larga parte degli interventi che stiamo mettendo in campo saranno finanziati a debito, dobbiamo aiutare gli italiani a investire i soldi che hanno nei loro conti correnti”. Misiani ha “in mente l’emissione di titoli a lunghissimo periodo per un alleanza tra risparmiatori e Stato finalizzata al rilancio del Paese”.

(LaPresse)

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