TRIPOLI – Il premier Giuseppe Conte è atterrato a Tripoli per un viaggio internazionale lampo. In mattinata è previsto un incontro con il presidente del governo di conciliazione nazionale Al Serraj. Poi vedrà il presidente dell’Alto consiglio di Stato Khalek Al Meshri. Incontri in agenda a Bengasi con il presidente della Camera dei rappresentanti Tobruk Aguila Saleh e il generale Khalifa Haftar. L’obiettivo è di rafforzare le conclusioni a cui si è giunti nel vertice di novembre a Palermo, per rafforzare definitivamente la leadership italiana.
Missione lampo e colloquio con le Nazioni Unite
Un vera e propria missione lampo di cui si hanno pochi dettagli e fatta in sordina. Da fonti governative si apprende che la visita di Conte a Tripoli è perfettamente in linea con la roadmap messa a punto dall’Onu. Da quanto trapela nei giorni precedenti agli incontri odierni il presidente del Consiglio ha condotto due colloqui telefonici con Ghassam Salamé, inviato delle Nazioni Unite in Libia. Nel confronto ha espresso il piano appoggio di roma all’impegno Onu per una definitiva stabilizzazione della Libia.
Varo la riapertura del consolato italiano
La visita di Conte mette una pezza ad un trilaterale con Haftar e Sarraj a Palazzo Chigi annunciato e mai avvenuto. Al centro della discussione di stamattina potrebbe esserci l’eventuale riapertura del consolato italiano a Bengasi. La struttura è infatti chiusa dal lontano gennaio 2013, quasi sei anni fa. Quando ci fu un attentato contro il console Guido De Sanctis. Riattivandola l’Italia raddoppierebbe la sua presenza in Libia. Di una settimana fa infatti la nomina del nuovo ambasciatore a Tripoli, Giuseppe Maria Buccino.