ROMA (LaPresse – Denise Faticante) – Missouri, orrore pedofilia: nuovi abusi su minori, aperta un’inchiesta. Ormai il velo sugli orrori è stato sollevato. Dopo la Pennsylvania, ora anche in Missouri è stata aperta una nuova indagine su presunti abusi sessuali che sarebbero avvenuti nell’arcidiocesi cattolica di St.Louis. Lo ha reso noto il procuratore generale Josh Hawley, secondo quanto riporta il sito del Guardian.
Missouri, l’inchiesta dopo la denuncia di abusi da 300 preti
L’annuncio è arrivato dopo la notizia del dossier appunto, in Pennsylvania. Dove più di 300 preti sono accusati di aver commesso violenze su oltre mille bambini nel corso di settant’anni. Coperti “sistematicamente” dai vertici della Chiesa cattolica.
Le dichiarazioni del procuratore generale
Hawley ha sottolineato che il suo ufficio non può costringere le istituzioni a collaborare. Ma che ha aperto l’indagine dopo che l’arcidiocesi ha deciso di cooperare. “Dicono che vogliono cooperare pienamente e sono sicuro che lo faranno”, ha dichiarato aggiungendo di avere chiesto ad altre quattro diocesi di collaborare.
Sugli abusi il 20 luglio è intervenuto il Papa
Sulla piaga degli abusi, il 20 luglio, è intervenuto direttamente Papa Francesco che in una lunga, dura e accorata lettera nella quale ha parlato di “crimini e atrocità”, chiedendo perdono.
Il Pontefice ha ammesso che la Chiesa si è macchiata di non aver agito in tempo nel riconoscere “la dimensione e la gravità del danno che si stava causando in tante vite”, di aver “trascurato e abbandonato i piccoli”, di aver “ignorato, nascosto, messo a tacere” il loro grido di dolore. Chiede spiritualmente aiuto al suo popolo, al popolo di Dio, e invita tutti al digiuno e alla preghiera per questo “crimine”, con “vergogna e pentimento”.
La lunga lettera di Francesco è stata una assunzione di responsabilità potente: “Guardando al passato, non sarà mai abbastanza ciò che si fa per chiedere perdono e cercare di riparare il danno causato. Guardando al futuro, non sarà mai poco tutto ciò che si fa per dar vita a una cultura capace di evitare che tali situazioni non solo non si ripetano, ma non trovino spazio per essere coperte e perpetuarsi. Il dolore delle vittime e delle loro famiglie è anche il nostro dolore, perciò urge ribadire ancora una volta il nostro impegno per garantire la protezione dei minori e degli adulti in situazione di vulnerabilità”.