NAPOLI – L’intervento è scattato nel pomeriggio, quando gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale, durante il servizio di controllo del territorio, nel transitare in viale delle Metamorfosi hanno notato cinque persone a bordo di una Fiat Panda bianca che, alla loro vista, si sono date alla fuga nonostante fosse stato loro intimato l’alt. Perché scappavano, gli agenti l’avrebbero scoperto poco dopo e non senza difficoltà e momenti di tensione. L’inseguimento è terminato all’angolo con via Bronzi di Riace, nel Lotto O, dove, dopo aver impattato contro la Volante, sceso dall’auto, ha estratto una pistola mitragliatrice verso i poliziotti e si è dato alla fuga a piedi nelle strade limitrofe mentre i passeggeri sono stati bloccati. Poco dopo, una pattuglia del commissariato San Giovanni-Barra – allertati dai colleghi – ha visto in via Bronzi di Riace un uomo corrispondente alle descrizioni che correva verso via Cleopatra; lo stesso, alla vista della Volante, ha tentato di allontanarsi ma è stato raggiunto e bloccato. Gli investigatori non sono ancora riusciti a recuperare la pistola mitragliatrice. Giuseppe Iacovelli, 41enne del posto con precedenti di polizia, e C.G., incensurato di 19 anni, entrambi napoletani, e Giuseppe Veneruso, Vincenzo Barbato e Giuseppe Damiano, vollesi tra i 28 e 19 anni con precedenti di polizia, sono stati arrestati per lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale, porto abusivo di arma da sparo e danneggiamento aggravato di beni della pubblica amministrazione; infine, il conducente è stato sanzionato per guida senza patente poiché revocata e per mancata esibizione dei documenti di circolazione.
Giuseppe Veneruso fu arrestato nell’ottobre 2015 con l’accusa di rapina a mano armata. Nello specifico, fu preso insieme ad altre tre persone, di cui due minorenni, dopo aver minacciato un donna di 29 anni portandole via la borsa con soldi, documenti ed effetti personali. I giovani furono immobilizzati solo dopo un inseguimento nel corso del quale esplosero un colpo di pistola con un’arma che si rivelò essere a salve, per poi gettarla sulla strada. Successivamente i carabinieri accertarono la responsabilità degli arrestati anche in merito ad ulteriori eventi delittuosi consumati con lo stesso modus operandi: la rapina di telefonini e portafogli a quattro giovani di Somma Vesuviana perpetrata il 13 ottobre; la rapina di telefonini e denaro contante a un 21enne e a un 22enne di Sant’Anastasia consumata il 10 ottobre. Veneruso e l’altro maggiorenne finirono in carcere. Vincenzo Barbato è invece fratello di un uomo arrestato due settimane dopo, alla fine di ottobre 2015, con l’accusa di aver tentato un estorsione al Caan (Centro Agroalimentare) per conto del clan Veneruso, cosca egemone tra Volla e Casalnuovo. Iacovelli, invece, è conosciuto alle forze dell’ordine per essere stato fermato nel febbraio dell’anno scorso mentre stava smontando pneumatici da un’automobile a Portici.