REGGIO EMILIA (LaPresse) – Modena: è entrato in banca e, terrorizzando i presenti (3 clienti e 2 impiegate), si è fatto consegnare i soldi in cassa per poi darsi alla fuga grazie al figlio che ha fatto da palo. É accaduto lo scorso 30 gennaio scorso quando un malvivente a volto scoperto, indossando un cappello, e armato di coltello, è entrato all’interno del credito emiliano, agenzia di Rio Saliceto (Reggio Emilia), dirigendosi verso una cassiera che, minacciata, gli ha consegnato il contante presente nella cassa, circa 7.000 euro. L’uomo è poi scappato a bordo di una macchina guidata dal figlio.
Padre e figlio alleati per le rapine
Subito sono scattate le ricerche del comando provinciale di Reggio Emilia. Che ha inviato sul posto i carabinieri della stazione di Campagnola Emilia e del nucleo operativo della compagnia di Guastalla. Mentre nell’intera zona, a cavallo con la limitrofa provincia di Modena, si sono attivati posti di blocco. Le indagini si sono poi spostate nella provincia di Modena dove i militari reggiani hanno individuato gli autori della rapina in banca. Si tratta di un 62enne originario di Milano e residente a Modena. E del figlio 37enne residente a Carpi, che ha usato l’auto per assicurare la fuga del genitore.
Acquisiti tali elementi che indicavano con certezza la responsabilità di padre e figlio nella commissione della rapina, i carabinieri hanno avviato mirate attività tecniche. Che hanno consentito peraltro di far arrestare in flagranza di reato l’uomo per un analoga rapina compiuta l’11 febbraio scorso a Bomporto, nel modenese. Rapina nella quale risulta coinvolto e indagato anche il figlio. Emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 62enne. A carico del quale, raggiunto ieri nel carcere di Modena, i carabinieri di Campagnola Emilia hanno dato esecuzione al provvedimento restrittivo.