MONDRAGONE – Arriva il giudizio immediato per Antonio M., 49 anni, accusato dalla Procura di S. Maria Capua Vetere di atti persecutori aggravati nei confronti di un minore. La richiesta è stata formulata dal pubblico ministero Domenico Verde sulla base degli atti d’indagine e ritenendo “evidente la prova” in grado di sostenere l’accusa in dibattimento. L’indagato, assistito dall’avvocato Fabio Russo del Foro di Santa Maria Capua Vetere, si trova attualmente sottoposto a misura cautelare. Secondo l’imputazione, l’uomo, già condannato in primo e secondo grado per episodi analoghi nell’ambito di un precedente procedimento riguardante la stessa persona offesa, avrebbe reiterato condotte ritenute persecutorie in tre circostanze: il 15 maggio scorso, quando avrebbe seguito il ragazzo per strada frenando bruscamente con l’auto nel tentativo di intimorirlo; il primo giugno, quando lo avrebbe nuovamente seguito mentre era in sella a un ciclomotore, tentando di urtarlo fino a rischiarne la caduta; e il 13 agosto quando, sempre secondo la ricostruzione investigativa, avrebbe cercato di investirlo con il veicolo in via Emilio Salgari, costringendolo a nascondersi dietro alcune auto in sosta.
Per la Procura sussistono i presupposti del rito accelerato, sia sotto il profilo della tempestività – essendo trascorsi meno di novanta giorni dalla notitia criminis – sia per la custodia cautelare in corso. La parola passa ora al Tribunale sammaritano: salvo eventuali richieste di rito abbreviato, il dibattimento prenderà il via a metà gennaio. In attesa dell’esito, il caso riporta l’attenzione sulla delicatezza delle presunte condotte persecutorie in danno dei più giovani, scenario che impone il massimo equilibrio tra tutela delle vittime, garanzie difensive e corretta informazione dei cittadini. Antonio M. è da ritenere innocente fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile.






















