NEW YORK (LaPresse/AWE) – Nuovo ammissione imbarazzante per la Procura di Manhattan sul caso Weinstein. Gli inquirenti hanno reso noto che un detective della polizia di New York ha consigliato a una delle accusatrici del produttore cinematografico di cancellare dal suo telefono qualsiasi cosa ritenesse imbarazzante.
Le raccomandazioni del detective
In una lettera inviata martedì all’avvocato di Harvey Weinstein, il vice procuratore incaricato delle indagini sul caso che ha scatenato il movimento #MeToo ha riconosciuto che il detective aveva fatto questa raccomandazione inopportuna.
La cancellazione dei messaggi privati
“Il mio ufficio aveva chiesto al denunciante di fornire tutti i telefoni cellulari che aveva usato. Mentre era in contatto con l’imputato”. Lo ha detto il procuratore aggiunto Joan Illuzzi-Orbon. Ma la donna era preoccupata Per il fatto che i suoi messaggi “privati” fossero trasmessi al pubblico ministero. E così il detective che era allora responsabile dell’indagine della polizia di New York, Nicholas DiGaudio, le consigliò di cancellare tutto ciò che non voleva fosse visto prima di consegnare i telefoni.
Caso Wenstein, le accuse si indeboliscono
L’ammissione rischia di indebolire ulteriormente l’impianto accusatorio degli inquirenti. Che hanno già dovuto lasciar cadere una delle accuse contro il produttore. “Questo nuovo sviluppo mina ulteriormente l’integrità di un’accusa già carente”. Lo ha detto l’avvocato di Harvey Weinstein, Ben Brafman.
La terza accusatrice è stata smentita
La prossima udienza è prevista per il 20 dicembre. Anche se Weinstein è stato accusato di abusi da circa 80 donne, il procedimento a suo carico si basava sulle accuse di sole tre donne. Da giovedì restano solo due accusatrici. La terza, Lucia Evans – l’unica di cui si conosce il nome – è risultata non credibile. Dopo che una testimonianza l’ha contraddetta.