Molti delusi alle Regionali: meno voti del previsto per Iarrobino, Scala, Sadutto e Pignetti

130
Gianfausto Iarrobino e Annamaria Sadutto

NAPOLI – Al di là di alcune dichiarazioni di facciata, l’esito delle elezioni regionali ha deluso diversi candidati, che magari avevano investito somme consistenti sperando, se non nella vittoria, almeno in un buon pacchetto di voti, che in politica è sempre utile. La delusione traspare dalla nota diffusa dal presidente del consorzio Asi Raffaela Pignetti, che ha evidenziato l’assenza di consiglieri donna eletti nella circoscrizione di Caserta. Il sostegno del candidato presidente Edmondo Cirielli non è evidentemente bastato. Consensi inferiore al previsto anche per Annamaria Sadutto di “A testa alta”: l’ex assessora della giunta Marino era uno dei nomi in ticket con Gennaro Oliviero, ma evidentemente qualcosa non ha funzionato, a differenza di quanto accaduto con una neofita della politica come Maria Sorbo, al contrario gratificata da un successo inaspettato. Maurizio Del Rosso della Lega si aspettava un apporto maggiore dai 5 ex consiglieri del suo
partito: alle Comunali aveva conquistato 400 voti circa, mentre a questa tornata nell’intera circoscrizione ne ha avuti appena 1300.

Un’altra pattuglia numerosa, ma che non ha dato una spinta consistente è quella degli zanniniani, da Massimo Russo a Donato Tenga passando per Lorenzo e Nicola Gentile e per l’ex assessore Emiliano Casale: è vero che il candidato di riferimento ha fatto il botto
in termini di consensi, ma l’apporto del capoluogo non è stato certo decisivo. Anche l’uscente Maria Luigia Iodice, candidata con Casa
riformista, non ha avuto il sostegno sperato dalla maggioranza al Comune di Marcianise. Ieri il segretario provinciale del Psi Romolo Vignola ha diffuso una nota per esprimere soddisfazione dell’ingresso di Giovanni Iovino in Regione, ma la definizione di “consigliere socialista” è decisamente azzardata: nella lista “Avanti Campania” Iovino è infatti espressione della componente di Azione, non di quella Psi.

Inoltre, i candidati in quota socialista non sono stati protagonisti di una performance memorabile, a partire da Pasquale Antonucci, più volte consigliere comunale, e da Gianfausto Iarrobino, che da primario ospedaliero (posizione generalmente vantaggiosa dal punto di vista elettorale) era accreditato di un risultato migliore. Mariana Funaro, trasmigrata nell’ultimo periodo della consiliatura dal gruppo zanniniano al Pd, ha avuto il sostegno di Gianni Comunale ma non ha fatto sfracelli. Il consenso di Camilla Sgambato è stato ottimo, anche grazie all’apporto di Massimo Schiavone, ma non è riuscita a “salire”, superata sul filo di lana da Marco Villano. L’appoggio di Stefano Graziano si
è quindi rivelato più consistente di quello di Pina Picierno.

Errico Scala di San Tammaro (Lista Cirielli) ha pure avuto un risultato inferiore al previsto nel suo stesso territorio. Vincenzo Santangelo in Fratelli d’Italia è andato benissimo perché ha potuto contare sula maggioranza consiliare nella sua Maddaloni e sugli oltre 5000 voti che ne derivano, ma anche nel capoluogo è andato meglio rispetto alla scorsa tornata per le Regionali, con circa 400 preferenze in più (fra i suoi sostenitori l’ex capogruppo di FdI Pasquale Napoletano). Ok anche Massimo Grimaldi (Lega), che a Vitulazio ha potuto contare su 700 voti del sindaco Antonio Scialdone.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome