Milano (LaPresse) – “Sfortunatamente, solo la Serbia è stata condannata da una giustizia selettiva: prima il maledetto tribunale dell’Aja e oggi dal VAR”. Con questo durissimo messaggio su Instagram e una serie di foto della partita Serbia-Svizzera ai Mondiali, il ct serbo Mladen Krstajic ha espresso tutto il suo disappunto per la direzione di gara nella partita di Kaliningrad. In particolare la Serbia si è lamentata per la decisione dell’arbitro Brych di non concedere un rigore su Mitrovic, trattenuto in area da Schar e Lichtsteiner nel secondo tempo. Nel post Krstajic paragona il VAR al tribunale internazionale delle Nazioni Unite. Negli anni Novanta il tribunale è stato chiamato a perseguire i crimini di guerra commessi durante il conflitto nell’ex Jugoslavia.
I gesti di Xhaka e Shaqiri
La stampa serba ha definito una “provocazione vergognosa” l’esultanza di Granit Xhaka e Xherdan Shaqiri. Dopo i due gol segnati nella partita vinta dalla Svizzera sulla Serbia per 2-1 ai Mondiali di Russia. Sia Shaqiri che Xhaka provengono da famiglie di origini albanesi del Kosovo, ex provincia serba. Dopo i loro gol hanno esultato mimando con la mani l’aquila simbolo della bandiera albanese. I due “hanno celebrato il loro gol con il segno dell’aquila nera. Come persone che credono nell’idea della cosiddetta ‘Grande Albania’”, ha commentato la versione online del quotiziano serbo Blic. Aggiungedo che Xhaka “ha provocato vergognosamente i nostri tifosi alludendo chiaramente alle sue origini albanesi”.