MILANO – Una medaglia insperata e per questo ancora più bella. L’Italia centra un risultato storico ai Mondiali di Are, che già hanno dato soddisfazioni ai colori azzurri, con la conquista della medaglia di bronzo nel team event, la prova a squadre. E’ il primo podio in questo format nella storia del nostro sci. A fare l’impresa sono Irene Curtoni, Lara Della Mea, Simon Maurberger e Alex Vinatzer, capaci di regolare la Germania 3-1. Lo stesso risultato della mitica finale del Mondiale di calcio 1982. Una gioia che arriva quando ormai gli azzurri si erano rassegnati al quarto posto, l’ennesimo di questi Mondiali dopo quello di Innerhofer nel SuperG e Tonetti in combinata.
Avanti per 2-0 grazie a Della Mea a Maurberger, la squadra azzurra ha perso con Curtoni il terzo duello. In quello decisivo, il tedesco Strasser, dopo aver portato il bilancio sul 2-2 (e regalando la vittoria ai tedeschi grazie alla somma dei tempi), è stato squalificato per inforcata e il punto è stato assegnato a Vinatzer. L’Italia, vittoriosa sulla Finlandia (3-1) negli ottavi e sulla Norvegia (3-1) nei quarti, si era arresa in semifinale all’Austria: dopo il 2-2, il calcolo dei tempi favoriva i nostri rivali, migliori per 29 centesimi. La medaglia d’oro è andata alla Svizzera, vittoriosa in finale sull’Austria.
Ma al di là della medaglia, la buona notizia per il movimento arriva azzurro arriva dalle performance di Vinatzer e Della Mea. I due giovanissimi del gruppo (entrambi classe 1999), attesi la prossima settimana anche ai Mondiali juniores in Val di Fassa, escono alla grande dalla gara odierna e fanno ben sperare per il futuro. L’altoatesino ha vinto tutte e quattro le sue sfide, così come l’altro componente maschile della squadra Maurberger. Anche se le loro imprese più belle, quelle contro gli austriaci Matt e Schwarz in semifinale, non sono servite a passare il turno. Della Mea si è messa in evidenza per la capacità di combattere, anche quando è stata sconfitta da Liensberger, mettendo in mostra tutte le sue qualità. Grinta da guerriera anche per Irene Curtoni, che nonostante il mal di schiena è riuscita a tenere il passo delle rivali fino alle ultime porte.
Giornata di gloria, anche se un pizzico di rimpianto può starci: l’Italia ha sfiorato infatti l’accesso alla finalissima per l’oro. Nella semifinale con l’Austria, infatti, gli azzurri hanno sfiorato l’impresa. Curtoni si è arresa per 35 centesimi nel duello con Truppe dopo averle tenuto testa per gran parte della gara. Vinatzer ha riportato la gara in parità domando Matt. Grande sfortuna poi per Della Mea, che ha rischiato di cadere proprio quando sembrava nettamente davanti a Liensberger e alla fine si è arresa per oltre due secondi. Infine il capolavoro di Maurberger, capace di imporsi su Schwarz. Impresa tuttavia insufficiente perché nel calcolo dei tempi l’Italia è rimasta fuori per 29 centesimi.
Ma è un bronzo che ripaga di ogni possibile delusione, come ben esprimono gli azzurri a fine gara. “Ci abbiamo messo tanta grinta, non pensavamo di farcela, è stata tutto molto bello. Quando ho visto che la Germania è stata squalificata quasi quasi non ci credevamo. Peccato per loro ma noi abbiamo meritato questa medaglia”, il commento di Vinatzer. “Non riesco tanto a capacitarmi di quello che siamo riusciti a compiere, sono felice di avere attaccato senza pensare a nulla”, gli fa eco Lara della Mea. “Sono emozioni bellissime, felice per come ho sciato oggi, sono riuscita a rendere sempre, con l’eccezione di una manche in semifinale. Alla prima presenza iridata fare subito una medaglia è una sensazione pazzesca”, ha aggiunto l’azzurra.
Simon Maurberger deve “ancora realizzare quello che è successo, lo farò nei prossimi giorni. Ci abbiamo creduto fino all’ultimo e ci abbiamo messo sempre l’anima. È una giornata indimenticabile. Sono stato molto concentrato nelle mie manche, quando vedevo gli avversari accanto mi dicevo di tirare fuori tutto quello che avevo. È stata una performance impeccabile”. Così infine Irene Curtoni: “Ho sempre creduto molto in questa disciplina. Tante volte ho tirato la squadra per ottenere un bel risultato, oggi per assurdo, proprio nel giorno in cui potevo dare un po’ meno del mio solito per varie ragioni, la squadra ha aiutato me a guadagnare una medaglia che pesa tanto”. Con la conquista del bronzo, la squadra azzurra completa la gamma dei colori dopo l’argento di Sofia Goggia e l’oro di Dominik Paris nel SuperG. Italia seconda nel medagliere insieme alla Norvegia, al comando c’è la Svizzera.
Attilio Celeghini (LaPresse)