Roma, 21 mag. (LaPresse) – Sono venti le persone rinviate a giudizio nell’ambito di una tranche dell’inchiesta ‘mondo di mezzo’.
È quanto deciso oggi dalla gup Monica Ciancio che ha fissato per il 19 settembre l’apertura di un nuovo procedimento: alla sbarra, oltre all’imprenditore delle cooperative Salvatore Buzzi e l’ex direttore generale di Ama Giovanni Fiscon, finisce anche l’ex capogruppo del Pd in Campidoglio all’epoca di Ignazio Marino, Francesco D’Ausilio, dimessosi nell’ottobre del 2014 per contrasti con l’allora sindaco, dopo la pubblicazione di un sondaggio sponsorizzato dal partito che sottolineava il ‘basso gradimento’ dell’allora primo cittadino.
La procura accusa i venti imputati di reati che vanno, a seconda delle posizioni, dalla turbativa d’asta, alla corruzione, al finanziamento illecito e la rivelazione del segreto d’ufficio.
Il pm Luca Tescaroli (nella foto) chiedeva il rinvio a giudizio di 24 persone tra le quali Emilio Gammuto, il collaboratore di Buzzi già condannato nel procedimento principale e che ha ricevuto oggi una condanna a un anno, in abbreviato, che si aggiunge ai tre anni di carcere da scontare per l’altro procedimento. Per tre persone la gup ha disposto l’invio degli atti alla procura di Tivoli per competenza.