ROMA – Mondo di mezzo, la difesa di Buzzi chiede la scarcerazione. Salvatore Buzzi chiede la scarcerazione. L’imprenditore del ‘Mondo di mezzo’, da anni detenuto nel carcere di Tolmezzo, ha presentato tramite i suoi legali l’istanza che sarà valutata nei prossimi giorni dalla Corte d’appello di Roma.
Buzzi sarà nuovamente giudicato in appello dopo che la Cassazione, il 22 ottobre scorso, ha escluso le accuse di mafia dal procedimento e disposto un processo bis. I suoi difensori, Alessandro Diddi e Piegerardo Santoro, ne chiedono la scarcerazione. O in subordine i domiciliari, e sottolineano che le vicende al centro dell’inchiesta, allo stato, sono impossibili da reiterare. Buzzi è detenuto dal 2014 per esigenze cautelari perché una condanna definitiva non c’è, ma quelle esigenze cautelari, aggiunge la difesa, non esistono più.
Secondo la sentenza della Sesta sezione penale della Cassazione, presieduta da Giorgio Fidelbo, non fu mafia quella del ‘Mondo di mezzo’. E Buzzi e Massimo Carminati non avevano messo in piedi un unico gruppo criminale ma due associazioni che poco o nulla avevano a che vedere l’una con l’altra.
La Cassazione ha annullato le accuse di 461 bis
Con una sentenza che ha ribaltato il secondo grado di giudizio, la Cassazione ha annullato senza rinvio le accuse di 416 bis per l’imprenditore e l’ex nar. Che in appello condannati rispettivamente a 18 anni e quattro mesi e 14 anni e mezzo. E quelle per gli altri 15 imputati di reati di mafia, tra cui l’ex capogruppo Pdl in Regione Lazio Luca Gramazio (8 anni e 8 mesi in appello).
Due gli assolti, nove i condannati in via definitiva, mentre per 21 imputati, tra cui Buzzi e Carminati, si aprirà un nuovo processo di appello. Per ridefinire le pene e discutere alcuni reati fine.
Il 26 ottobre scorso, con il parere positivo della Direzione distrettuale antimafia di Roma, a Carminati è stato revocato il regime di 41bis, il ‘carcere duro’, cui era sottoposto nell’istituto penitenziario di Sassari.
(Alessandra Lemme – LaPresse)