Mondragone, altri 6 mesi di indagini per Campoli

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Giovanni Zannini ed Alfredo Campoli

MONDRAGONE C’è ancora da indagare. Il materiale raccolto prima e durante le perquisizioni, le intercettazioni, i riscontri da effettuare: serve più tempo per poter dichiarare chiusa l’inchiesta che coinvolge l’imprenditore Alfredo Campoli, relativa ai presunti reati fiscali. Per questa ragione la Procura di Santa Maria Capua Vetere, che coordina le indagini, ha chiesto e ottenuto dal gip una proroga di sei mesi delle attività investigative affidate ai carabinieri. Più tempo a tutela di tutte le parti coinvolte, più tempo per la ricerca della verità, più tempo perché l’attività si sta rivelando particolarmente complessa.

Si tratta di un filone “costola” nato dall’inchiesta principale che interessa non solo Campoli, ma anche Giovanni Zannini, consigliere regionale di recente approdato in Forza Italia.

Se la vicenda Campoli-Zannini è emersa ed è stata seguita dalla stampa, è perché circa un anno fa portò a una serie di perquisizioni, disposte dai pm Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano, nelle abitazioni e negli uffici del politico, dell’imprenditore e di altri soggetti coinvolti. Ad oggi, uno degli effetti più rilevanti di quell’attività è stato il sequestro del maxi caseificio di Cancello Arnone, realizzato dalla società Spinosa con un finanziamento Invitalia di oltre dieci milioni di euro. Per tale vicenda, la Procura contesta a Zannini, in concorso con i vertici della società, i reati di truffa e corruzione.

Nel corso delle perquisizioni, i carabinieri trovarono denaro contante nella casa di un giovane di Trentola Ducenta e, dai successivi accertamenti, sarebbero emersi ulteriori elementi riguardanti un possibile giro di false fatturazioni che vedrebbe coinvolto proprio Campoli. È su questo fronte che la Procura ha chiesto la proroga delle indagini.

Tutte queste restano ipotesi di reato che riguardano la fase preliminare dell’inchiesta. Gli indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva, hanno già fornito la propria versione dei fatti alla magistratura, dichiarandosi estranei alle contestazioni.
Intanto, l’indagine prosegue.

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