Mondragone, appalti a ditte con l’interdittiva antimafia. Riflettori puntati sui lavori al Consorzio Marr e alla ditta Verazzo

Il caso sollevato dalla minoranza guidata in Consiglio da Valerio Bertolino

Il Comune di Mondragone

MONDRAGONE – Appalti a ditte con l’interdittiva antimafia: è il tema su cui la minoranza, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, aveva acceso i riflettori, strappando anche la promessa a Marcello Buonodono, consigliere di maggioranza e vicino all’ex parlamentare Mario Landolfi, di approfondire, di verificare se le preoccupazione fosse o meno fondata. In attesa delle suoi chiarimenti, è possibile indicare quali sono le procedure che hanno fatto drizzare le antenne all’opposizione: ruotano sostanzialmente intorno a due ditte. La prima è il Consorzio Marr. La sua non esclusione dalla gara per assegnare i lavori del campo sportivo avrebbe determinato la vittoria della Gld degli imprenditori Diana: se fosse stata eliminata, invece, trattandosi di una procedura ad offerta economicamente più vantaggiosa, dopo l’interdittiva, il cantiere sarebbe andato al Consorzio Infratech. Lo scorso giugno sempre al Consorzio Marr l’ufficio tecnico, guidato dall’architetto Salvatore Catanzano, ha affidato la riqualificazione di via Brodella. L’altra ditta è quella di Francesco Verazzo: ad inizio aprile aveva avuto il rigetto all’inserimento nella white list della prefettura di Caserta e venti giorni prima c’era stato l’impegno di spesa dell’Ente per fargli eseguire 6 attraversamenti pedonali e installare la segnaletica stradale. Il Comune avrebbe potuto interrompere i lavori che si stavano svolgendo quando la prefettura aveva respinto l’inserimento nella white list e pagare a Verazzo quanto già svolto. Ed invece gli interventi sono andati avanti e lo scorso 3 dicembre, con l’autorizzazione di David Bonuglia, guida dei caschi bianchi, sono stati liquidati alla ditta capuana 82mila euro. Il gruppo interforze lo scorso aprile aveva proposto di rigettare la richiesta di rinnovo nella white list dell’azienda di Francesco Verazzo per le sue cointeressenze con l’Immobiliare Verazzo, in liquidazione, intestata al fratello Giuseppe e al cugino omonimo Francesco, indagati dalla Dda per concorso esterno in associazione mafiosa.

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