Ha movimentato in modo poco civile e pericoloso la giornata del 22 giugno scorso: parliamo della rissa avvenuta nel parcheggio del supermercato Despar, situato lungo la Domiziana. Pugni, calci e botte. Da un lato i Ceraso, i proprietari del market, e dall’altro i Leone. E la Procura di Santa Maria Capua Vetere è intenzionata a fare chiarezza su quanto accaduto.
L’indagine, condotta dai carabinieri del Reparto territoriale sotto la direzione del tenente colonnello Antonio Bandelli, è stata affidata al pubblico ministero Anna Ida Capone che, al momento, ha iscritto nel registro degli inquisiti 8 persone. Chi sono? I fratelli Giulio Ceraso, 54 anni, Ludovico Ceraso, 56 anni, Ermanno Ceraso, 43 anni, il loro cognato Raffaele Chianese, 56 anni, Fernando Leone, 51 anni, il figlio Alfredo, 26 anni, e il nipote omonimo di 24 anni, e Marcello Maggioni, 25 anni. A tutti viene contestato il reato di rissa. Chianese e a Ermanno Ceraso, inoltre, rispondono dell’ipotesi di detenzione illegale e porto in luogo pubblico di una pistola-spray al peperoncino.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i Leone e Maggioni erano arrivati in auto nell’area di sosta del market. Avvistati, i Ceraso sarebbero subito usciti per affrontarli, dando inizio allo scontro. Poco dopo sarebbe giunto Chianese con la pistola-spray che successivamente sarebbe stata impugnata anche da Ermanno Ceraso.
Ovviamente si tratta di una ricostruzione che dovrà essere valutata dai giudici, dato che l’indagine è ancora nelle fasi preliminari. Gli 8 inquisiti, tutti di Mondragone, sono da considerarsi innocenti fino a una eventuale sentenza di condanna irrevocabile e non è escluso che il proseguimento delle indagini dimostri la loro estraneità ai fatti contestati.
Intanto di recente la Procura ha disposto il sequestro di un bastone e della pistola-spray usati nella rissa. A innescare lo scontro sembrano esserci motivi sentimentali tra una parente dei Ceraso e uno dei Leone. Nel collegio difensivo figurano gli avvocati Giuseppe Alesci, Luigi Mordacchini, Arnaldo Gadola, Antonio Miraglia e Salvatore Margherita.