MILANO – I carabinieri di Monza hanno arrestato un 39enne di origini pakistane ma residente in Brianza, L’uomo è ritenuto responsabile del reato di atti persecutori, compreso l’incendio di un’autovettura, nei confronti dell’ex compagno, 26enne anche lui di origini pakistane che abita in provincia di Monza.
Le indagini hanno preso il via dopo l’incendio, di origine dolosa, verificatosi la notte del 20 maggio scorso che aveva distrutto la Jeep Cherokee del 26enne e intaccato la sua abitazione. In quell’occasione la vittima aveva anche accusato uno shock emotivo con attacchi di panico ed era stata trasportata al pronto soccorso. All’uomo erano anche stati rubati 10mila euro in contanti.
Inoltre in un’occasione lo aveva anche percosso danneggiandogli il cellulare e il parabrezza dell’auto. Gli accertamenti eseguiti hanno quindi permesso di far emergere elementi idonei a ricondurre all’indagato l’evento del 20 maggio e inquadrare lo stesso nella più ampia cornice degli atti persecutori.
Secondo la ricostruzione dei militari della compagnia di Seregno, quella notte l’indagato, travestendosi da donna, si sarebbe furtivamente avvicinato all’abitazione dell’ex e avrebbe appiccato il fuoco in più punti dell’abitazione e sull’auto con la chiara intenzione di provocare un incendio di grosse dimensioni. Poi si sarebbe introdotto all’interno rubando 10.000 euro da un armadio e infine, successivamente, avrebbe lasciato una lettera intimidatoria, in cui ha usato il omignolo con il quale in passato chiamava la vittima.
Il Gip di Monza ha ritenuto adeguata e proporzionata l’applicazione della misura detentiva degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. La misura, in ragione dei tempi tecnici di installazione dello strumento di controllo elettronico, in prima battuta si è tradotta in custodia cautelare in carcere.
(LaPresse)