NAPOLI – Cristina Alongi è morta schiacciata da un albero nel quartiere Vomero, dopo 12 anni 200mila euro di risarcimento al fratello. Era il 10 giugno 2013. Ora il Comune dovrà risarcire. Si conclude così, almeno per una parte degli eredi, la lunga battaglia legale scaturita dalla tragica morte di Cristina Alongi, la donna di 44 anni schiacciata dalla caduta di un grosso albero mentre transitava con la sua auto in via Aniello Falcone, nel quartiere Vomero, il 10 giugno 2013. A distanza di dodici anni dall’accaduto, il Tribunale di Napoli ha stabilito un risarcimento a favore del fratello della vittima, il quale agisce anche in qualità di erede del padre, deceduto nel febbraio 2015. La sentenza riconosce il grave impatto psicologico della perdita sul genitore, che, come evidenziato nel testo della decisione, si era “lasciato andare” perdendo la sua ragione di vita.
Con l’udienza definitiva il giudice Barbara Tango ha condannato in solido il Comune di Napoli e il ministero dell’Interno (ritenuto responsabile per il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco), a versare al fratello una somma complessiva di circa 215.000 euro, a cui si aggiungeranno interessi e spese legali. Il fratello della 44enne è stato assistito legalmente dall’avvocato Patrizia Alongi, cugina della vittima. Questo risarcimento segue quello già riconosciuto due anni fa (oltre un milione di euro) al marito e alla figlia di Cristina Alongi. Dalle risultanze dei processi penali e civili, emerge che la caduta del pino secolare sarebbe stata una tragedia evitabile. Il Tribunale ha infatti accertato che il grosso albero, stimato in circa 80 anni di vita e situato nei giardinetti pubblici di competenza comunale, versava in condizioni precarie ed era
stato oggetto di specifiche segnalazioni di pericolo da parte dei residenti e commercianti della zona.
