Roma, 19 mar. (LaPresse) – Potrebbe esserci un colpo di scena nella vicenda della morte di Mariam Moustafa. La giovane, deceduta dopo l’aggressione subita da un gruppo di ‘bulle’, a Nottingham, in Inghilterra, potrebbe esser stata vittima anche di un caso di malasanità inglese.
Mariam, nata in Italia 18 anni fa e di origini egiziane, soffriva di una patologia cardiaca per la quale era stata curata a Roma, presso l’ospedale Bambino Gesù. In Inghilterra, dove si era trasferita quattro anni fa con la famiglia, Mariam avrebbe dovuto continuare ad esser tenuta sotto controllo, ma la ragazza, in un video postato sui social, già prima dell’aggressione denunciava di non ricevere cure e medicinali adeguati.
Inoltre, proprio sul fronte sanitario, qualcosa durante il ricovero seguito al pestaggio del 20 febbraio non sarebbe andato come doveva. Per questo i familiari da una parte accusano le bulle che più volte avrebbero picchiato la ragazza, dall’altra lasciano trapelare pesanti dubbi su presunti gravi errori dei medici.
La procura di Roma ha acquisito oggi le cartelle cliniche relative al periodo di cure alle quali era stata sottoposta Mariam presso l’ospedale Bambin Gesù. Le carte verranno mandate agli inquirenti di Nottingham, che a loro volta invieranno a piazzale Clodio la documentazione sanitaria inglese sulla giovane. Questo aiuterà a capire se ci sia stato un errore dei medici diventato fatale per la ragazza affetta da tromboembolia venosa.
Intanto proseguono le indagini per arrivare ai responsabili del pestaggio che la ragazza ha subito il 20 febbraio e per il quale è finita in ospedale: da Mediaset, i pm Sergio Colaiocco e Tiziana Cugini, responsabili del fascicolo, hanno acquisito tutto il girato della trasmissione ‘Le Iene’ nella quale sono stati intervistati alcuni testimoni della vicenda.