Lunghi interrogatori, studio degli elementi rilevati e analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza. Sono questi gli elementi che hanno caratterizzato le prime ventiquattro ore dai fatti accaduti in via Antica Consolare Campana al confine con Villaricca e non molto distante da Qualiano. Venerdì sera, sono stati trovati riversi sull’asfalto i corpi del 30enne Ciro Chirollo e del 39enne Domenico Romano, originari di Sant’Antimo. La dinamica non è ancora chiara, resta, infatti, da accertare quanto dichiarato dal 25enne Giuseppe Greco, di Marano, che risulta indagato con l’accusa di omicidio anche se libero. Il giovane è assistito dal suo legale di fiducia, l’avvocato Domenico Della Gatta. Non avrebbe ammesso di averli investiti, dopo otto ore di interrogatorio. Il racconto sarebbe parso un po’ confuso, ma su questo saranno gli inquirenti a fare chiarezza.
La ricostruzione
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, tutto avrebbe avuto inizio verso le 19 e 30 di venerdì sera. Il 25enne era a bordo di una Smart bianca e avrebbe dichiarato di essere stato vittima di una rapina perpetrata da due uomini in sella ad un T-Max. I fatti sarebbero avvenuti non molto distante dal posto del ritrovamento, in corrispondenza di via Castello Belvedere che è un prolungamento di via San Rocco, strada che poi conduce alla nota rotonda di Maradona. Due uomini si sarebbero avvicinati, l’avrebbero minacciato e uno dei rapinatori sceso dal T-Max gli avrebbe colpito la mano con il calcio della pistola per rubargli il Rolex Gmt dal valore di circa 20mila euro. Avrebbe perso anche tanto sangue a seguito dei colpi sulla mano. Secondo il racconto dell’indagato, gli sarebbe stata portata via anche la macchina. Questa circostanza sarà approfondita dalle forze dell’ordine, perché sembrerebbe fornire poca linearità al resoconto. I carabinieri della compagnia di Marano, diretti dal maggiore Gabriele Lo Conte, fanno riferimento ai dati di fatto. L’incidente, che ha fatto seguito alla presunta rapina, è in fase di approfondimento. Non ci sono testimonianze e sarà il perito a stabilire se c’è stato o meno lo speronamento. Saranno valutati i danni ai mezzi e le frenate. Resta da capire se l’indagato sia rimasto o meno in auto dopo che gli sarebbe stato portato via l’orologio di lusso. Sarebbe rimasto sul luogo dell’accaduto, secondo quanto raccontato, fino al passaggio di un ragazzino 15enne con uno scooter, al quale avrebbe chiesto un passaggio. Sul luogo dell’incidente il 25enne, infatti, non è stato trovato dai militari dell’Arma. Il giovane si è recato in caserma ed era in stato confusionale al momento dell’interrogatorio, reso al pm Paolo Martinelli. Sull’asfalto sono stati trovati il Rolex e una pistola. Potrebbero essere proprio i filmati delle telecamere di videosorveglianza a fornire un valido contributo alla ricostruzione. Il riconoscimento è stato effettuato dai familiari attraverso i tatuaggi perché i volti erano tumefatti dall’impatto. Nei prossimi giorni si terrà l’autopsia sui due cadaveri che potrà dare altre risposte importanti.