Morto nello scontro tra moto d’acqua: lutto cittadino a Casal di Principe. Venerdì i funerali

Slitta il processo per omicidio colposo al cognato che guidava l'altro mezzo. È in cella di sicurezza da domenica.

Nicola Iorio, la vittima 19enne, e Salvatore Di Tella, 20enne, accusato di omicidio colposo

Sarà il vescovo Angelo Spinillo, domani, a celebrare i funerali di Nicola Iorio, il 19enne che ha perso la vita a causa di un incidente in mare avvenuto in Albania. Le esequie sono previste alle 11 nella chiesa dello Spirito Santo, in piazza Villa. Per onorare la memoria del giovane e manifestare il dolore per questa scomparsa, il sindaco Ottavio Corvino ha proclamato il lutto cittadino. Le bandiere degli edifici comunali saranno esposte a mezz’asta, e l’amministrazione invita i residenti a osservare un minuto di silenzio all’inizio del rito funebre.

Inoltre, è stato disposto che le attività commerciali abbassino le saracinesche in segno di rispetto durante il funerale. La salma di Nicola arriverà oggi a Casal di Principe e, per l’occasione, è stato disposto anche lo stop alla fiera settimanale che si tiene in un’area vicina alla casa dove viveva. Nicola ha perso la vita perché la moto d’acqua su cui viaggiava insieme alla ragazza si è scontrata con quella guidata dal cognato, Salvatore Di Tella.

Quest’ultimo è in stato di arresto dal giorno della tragedia, cioè dallo scorso 18 agosto. È accusato di omicidio per imprudenza, un’ipotesi di reato che in Italia corrisponde all’omicidio colposo. Rischia una pena dai 3 ai 7 anni di carcere e si trova nella cella di sicurezza della caserma di Scutari: i suoi cari non lo vedono da domenica. Ieri si sarebbe dovuta tenere la prima udienza, ma è stata rinviata a oggi.

Nelle scorse ore è intervenuta Giusy Di Tella, fidanzata di Nicola e sorella di Salvatore. Ha riferito che lo scontro è avvenuto a poca distanza dalla riva e che non era stato ‘cercato’, definendolo un tragico incidente. Giusy teme che in Albania ci sia la volontà di cercare un colpevole, atteggiamento che potrebbe distorcere la realtà dei fatti.

Tra i punti da chiarire c’è quello del noleggio delle moto d’acqua. Il proprietario di questi mezzi ha sostenuto che non li aveva affittati ai due, che avrebbero preso le mote senza chiedere permesso. C’è chi sostiene invece che quanto ha riferito agli inquirenti il noleggiatore sia una strategia per coprire il fatto che esercitava abusivamente l’attività di noleggio. Da chiarire anche i requisiti che bisognava avere per guidare le moto d’acqua: a quanto pare era necessaria essere in possesso della patente nautica.

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