MOSCA – Una spia russa nel cuore dell’ambasciata americana a Mosca. A scoprirla sono stati gli investigatori della controspionaggio Usa. Avrebbe lavorato nella sede diplomatica per più di un decennio.
Stando alle voci che filtrano da Washington si tratta di una donna. Al tempo fu ingaggiata dal Secret Service statunitense. Negli anni avrebbe avuto ccesso alla rete intranet e ai sistemi di posta elettronica dell’agenzia. La sua libertà d’azione le consentiva di gesotre materiale altamente riservato, come orari e spostamenti del presidente e del vicepresidente.
Sospesa dal servizio nel 2016
La donna ha lavorato per il Secret Service per anni prima di essere sospettata (nel 2016) di fare il doppio-gioco. La presunta infedeltà sarebbe emersa durante un approfondito controllo di sicurezza condotto da due investigatori dell’Ufficio di sicurezza regionale del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.
Le indagini, due anni fa, appurarono i legami della donna con l’FSB, la principale agenzia di sicurezza russa. A quel punto è stata licenziata senza clamori ma soprattutto, senza un’ulteriore immersione nel sottobosco segreto in cui è stata accusata di operare.
Possibili conseguenze negative
Da Washington filtra particolare tensione per l’accaduto: la scoperta di una presunta talpa dell’FSB sarebbe gravemente dannosa per la reputazione e potrebbe avere gravi conseguenze per la sicurezza di altri membri del personale dei servizi segreti.