NEW YORK – L’architetto cinese naturalizzato statunitense Ieoh Ming Pei, ideatore di edifici iconici come la piramide del Louvre a Parigi e la China Bank a Hong Kong, è morto a 102 anni. Lo ha confermato lo studio d’architettura dei suoi figli a New York, Pei Partnership Architects. Il maestro del modernismo, secondo il quotidiano New York Times che ha citato il figlio Chien Chung Pei, è morto giovedì mattina presto a New York. Premiato nel 1983 con il premio Pritzker, considerato il Nobel dell’architettura, Ieoh Ming Pei aveva imposto una visione della modernità e del classicismo nei suoi audaci progetti, tra cui il rimaneggiamento del grande museo parigino.
Nato il 26 aprile 1917 a Canton, nel 1935 era andato negli Usa dove aveva ottenuto un diploma al Mit, poi un altro in design ad Harvard dove era stato allievo di Walter Gropius, fondatore del Bauhaus. Naturalizzato statunitense nel 1954, era stato poi assistente universitario ad Harvard, direttore per l’architettura nella società Webb and Knapp, prima di creare una propria agenzia nel 1955.
La costruzione del Mile High Center a Denver nel 1956 è la sua prima grande commessa di una lunga serie. Negli anni ’70 lavora e raccoglie successu in tutto il mondo. Nel 1983 il presidente François Mitterrand lo chiama per ripensare il Grand Louvre. Il suo progetto audace, che scatenerà violente reazioni, vede la luce nel 1988. Oltre al premio Pritzker, ha ricevuto la medaglia d’oro dell’Istituto americano d’architettura nel 1979 e la gran medaglia d’oro dell’Accademia francese d’architettura nel 1981. Due presidenti lo hanno celebrato: George H.W. Bush con la medaglia presidenziale della libertà nel 1992, la massima onorificenza civile, François Mitterrand con la legion d’onore nel 1993.
(LaPresse/AFP)