NAPOLI – La Procura apre una inchiesta sulla morte di Pasquale De Micco detto Pasqualino, deceduto all’ospedale Cotugno. Il 51enne era detenuto al carcere di Secondigliano. Ed era stato trasferito dal penitenziario all’ospedale Cotugno il 4 novembre. Da quel momento era ricoverato.
I medici del Cotugno hanno informato la polizia penitenziaria del decesso di Pasquale De Micco. Gli agenti hanno raccolto le prime informazioni e inviato una dettagliata informativa al magistrato di turno. La Procura ha disposto il sequestro della salma e l’autopsia. E’ stato aperto un fascicolo. De Micco era stato arrestato nell’ultimo blitz contro i De Luca Bossa-De Martino il 27 novembre. Era stato raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. Ora era detenuto nel carcere di Secondigliano. I medici dell’ospedale Cotugno hanno informato anche il personale del carcere di Secondigliano, dopo il decesso. Nell’ordinanza di custodia cautelare di novembre sono tracciati i profili degli indagati. Secondo gli inquirenti, in quel periodo i De Luca Bossa e i De Martino XX non erano ancora contrapposti militarmente. Entrambi i clan si sarebbero occupati delle estorsioni alle persone, che svolgevano attività illecite in autonomia. Chi vendeva sigarette, droga, o rubava auto doveva versare un quota settimanale, o mensile ai De Luca Bossa e ai De Martino, a seconda di dove risiedeva. Nell’ordinanza cautelare viene precisato che questo sistema era radicato al rione Caravita. Qui nessuno poteva svolgere un’attività autonoma, senza versare la quota. Con il blitz del 27 novembre il cartello De Luca Bossa-Minichini è stato messo in ginocchio. Ne sono certi i carabinieri della tenenza di Cercola, che hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare.
L’inchiesta ruota intorno alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. Rosario Rolletta ha spiegato agli inquirenti come funzionava il sistema delle estorsioni. Tutto scritto nell’ordinanza cautelare. Rolletta si attribuisce un ruolo di militante tra i De Martino noti come ‘XX’. Le sue dichiarazioni hanno tolto il velo sui rapporti tra la paranze di Ponticelli e i gruppi del rione Caravita a Cercola.