NAPOLI – Il Movimento 5 Stelle ha deluso le aspettative di molti, ma le battaglie che sono andate perse, sconfessate dagli stessi grillini, possono essere recuperate da nuovi Movimenti. A parlarne con Cronache è il consigliere regionale, ex grillina, Marì Muscarà che guarda con interesse a quanto succede nel Movimento Equità Territoriale di Piernicola Pedicini e che, fotografando la situazione attuale all’interno del parlamentino campano, non lesina critiche a chi sembra fare finta opposizione.
In Consiglio la geografia politica è cambiata, i confini tra maggioranza e opposizione in alcuni casi sono saltati, ma non si è pensato di rivedere gli incarichi in base alla nuova composizione dei gruppi, perché?
Se un cittadino andasse a vedere cosa fa il suo eletto non ritroverebbe in quell’eletto gli impegni che aveva preso in campagna elettorale. In consiglio regionale c’è una strana situazione: esistono una maggioranza dichiarata e una non opposizione che al momento opportuno si confonde con la maggioranza. Non si distinguono più i ruoli, la vicepresidenza che doveva essere data all’opposizione, ma lo stesso vale per le presidenze e gli incarichi nelle commissioni, sono in disequilibrio rispetto alla rappresentanza. Ma le cose resteranno immutate perché sono frutto di accordi. A De Luca fa comodo avere una vicepresidente della finta opposizione che non dà fastidio.
Il riferimento è alla sua ex collega di partito Valeria Ciarambino. Lei ha lasciato il M5S un anno fa, chi la criticava tra i suoi ex colleghi dopo qualche mese ha fatto lo stesso approdando tra braccia del transfugo Di Maio, che ne pensa?
Ho lasciato il M5S quando mi sono accorta che la deriva ormai era la strada praticata e che non mi era possibile impedirlo. E’ il Movimento che ha tradito me, chi mi criticava all’epoca lo faceva perché era dentro quel sistema marcio e lì è rimasto. Tant’è anto che tra questi c’è chi ha cambiato partito e adesso rappresenta soltanto se stesso, senza essere riconosciuta dal territorio. C’è chi è passato da barricadero ad essere spiaggiato sulle coste di De Luca.
Questo faciliterà il governatore ad ottenere il via libera al terzo mandato?
Sicuramente. La deroga al secondo mandato la sta chiedendo da tempo e l’avrà. Innanzitutto perché in altre regioni già esiste e poi perché non esiste una forza territoriale così forte e convincente che gli si possa opporre.
Nel Mezzogiorno, a partire dalla Campania, si sta strutturando il Movimento Equità territoriale. Lei ha partecipato al congresso come prossima ‘iscritta’?
Simpatizzo per il Movimento di Pedicini (ex grillino come lei, ndr) che ha dentro il suo nome una delle parole più belle e importanti: equità. L’equità dovrebbe essere il valore assoluto al quale fare riferimento, se ci fosse questo il principio di tutto non ci sarebbe bisogno di combattere per il Lep, per la spesa storica, di taglio ai fondi. L’equità dovrebbe essere il valore assoluto di chi deve governare sia a livello nazionale che a livello regionale. Non ho fatto ancora nessun tipo di scelta definitiva, perché voglio capire bene cosa succederà di qui a poco. Durante il congresso, quando scegliemmo Pedicini come presidente, dichiarai la mia buona volontà e il mio appoggio a patto che non ci si accordi con i vecchi partiti che hanno sempre governato.
Un Movimento di stampo meridionalista può avere ambizioni nazionali?
Solo se cresce. Penso e spero che ci sia una piattaforma nella quale riunire tutti i movimenti del Sud, che sono al momento troppo individualisti affinché inizino a pensare all’interesse di tutto il Mezzogiorno e non dei singoli territori. Se si riuscisse a fare un programma, anche solo di dieci punti, da declinare in cinque o dieci anni ai quali fare riferimento e sui quali ritrovarsi tutti d’accordo senza snaturarsi, si raggiungerebbe la coesione. E si sa da soli non si va da nessuna parte.
Crede che un’esperienza politica come quella del Movimento Equità Territoriale possa recuperare i grillini delusi?
Il Movimento potrà recuperare le speranze grilline se riuscirà ad aggregare.
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