NAPOLI – Marì Muscarà è al secondo mandato in consiglio regionale della Campania. Tra le fondatrici storiche del Movimento 5 Stelle, lo ha lasciato all’indomani dell’insediamento del governo di Mario Draghi. Tra le prime ‘scissioniste’, giudica con grande scetticismo l’operazione di Luigi Di Maio. “Lui e Conte sono due facce della stessa medaglia, puro gioco di potere”. Per quanto riguarda le vicende campane, invece, Muscarà suggerisce uno scenario anomalo: “Ciarambino se passa in maggioranza deve lasciare la vicepresidenza. Ma temo ci sia un accordo tra loro e De Luca”. Insomma, cambia tutto per non cambiare nulla.
Consigliera che idea si è fatta della scissione dei dimaiani dal Movimento 5 Stelle? Che succederà adesso?
“C’è un braccio di ferro tra due parti che non hanno trovato il giusto equilibrio e hanno gettato tutto alle ortiche per portare a casa un piccolo patrimonio derivante dalla divisione dei beni”.
Qual è la differenza tra i dimaiani e i contiani?
“Sono facce della stessa medaglia a Roma e in consiglio regionale. La scissione non ha portato a nulla di diverso rispetto da quello che succede da due anni a questa parte. A Roma votano quello che gli si dice di votare con il governo Draghi per poi rivolgere solo qualche stitica lamentela, giusto per. Allo stesso modo in consiglio regionale l’opposizione è sparita. Probabilmente sono tutti tra gli alleati più fedeli di Vincenzo De Luca ed è un peccato considerato che guidano commissioni importanti in cui si dovrebbe lavorare per essere da pungolo e stimolo in modo da incastrare la maggioranza e costringerla a fare il passo giusto. Invece, solo chiacchiericcio”.
A proposito di incarichi consiliari affidati ai 5 Stelle come partito di opposizione, adesso che succede con la Ciarambino che è vicepresidente del parlamentino campano, ma ha lasciato il Movimento?
“Questa è una cosa da capire perché la vicepresidenza viene data a un partito di opposizione, già è anomala un’opposizione così apatica, ma se si dovesse formalizzare l’ingresso in maggioranza dei dimaiani sicuramente quel ruolo verrà garantito ad altri. Da Lega, Fratelli d’Italia o Forza Italia”.
Crede che i dimaiani abbiano già un accordo con De Luca?
“Un accordo che potrebbe consistere nel non ufficializzare passaggi in maggioranza. In questo modo i dimaiani non possono avanzare richieste di presidenze tra le fila della maggioranza e allo stesso tempo possono restare a fare una finta opposizione mantenendo gli stessi incarichi. Ora è presto per valutare”.
E se qualcuno oggi, dopo averla attaccata per le critiche al Movimento 5 Stelle mostrasse ravvedimento e le chiedesse di tornare nel M5S 2050 o di aderire al gruppo di Di Maio, come risponderebbe?
“Mi dovrebbero fare comprendere il loro pentimento: quello di aver tradito 11 mila votanti, di aver tradito il popolo campano e quello napoletano consentendo l’elezione di de Manfredi? Non penso ci sia pentimento di nessun tipo”.
Alle Politiche che accadrà? Chi farà il risultato migliore?
“Alle Politiche ci sarà uno schianto perché il popolo campano è di scarsa memoria e i malandrini potrebbero farla franca. Negli ultimi mesi potrebbero fingere di fare opposizione per recuperare voti”.
Nessun credito ai suoi ex colleghi, ma di Beppe Grillo cosa pensa?
Penso che io e grillo abbiamo la stessa età e visto che gran parte della vita è trascorsa sarebbe bene per lui cercare di lasciare un bel ricordo di sé. Ma lui sta distruggendo l’immagine positiva che si era conquistato. Gli consiglio di stare fermo. Per quanto riguarda gli altri, consiglio loro e ai loro famigliari di trovarsi una ‘fatica’. Iniziassero a sfogliare il Bric a Brac (giornale su cui si cercava lavoro anni fa ndr) se esiste ancora, fin da adesso. Tra parlamentari, ministri e sottosegretari si salveranno in pochi. Lo dicono i sondaggi, lo dicono i numeri, lo dice la politica”.
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