Milano (LaPresse) – “Mi siete mancati”. Michael Bublè riassume così, con una frase semplice come lui, due anni complicati. Probabilmente i peggiori che abbia mai vissuto. A dare il via a mesi di sofferenze e domande senza risposta, una diagnosi di cancro al figlio. Una di quelle notizie che nessuno vorrebbe mai ricevere ma che, vita sotto i riflettori o no, ti costringono a metterti davanti allo specchio e fare i conti con te stesso. E’ stato quello il devastante inizio di un percorso che ha portato il crooner prima a ritirarsi dalle scene e poi, adesso, a tornare con un nuovo album, in uscita il 16 novembre: ‘Love’, ma scritto con l’emoticon a forma di cuore.
Ma prima di parlare di disco e di lavoro, Michael ci tiene a mettere, per la prima volta, a mettere i puntini sulle i a proposito della presunta intervista rilasciata al ‘Daily Mail’ in cui si parlava di un suo definitivo abbandono della scena musicale. “Sono dei cretini – attacca senza timori -. Due anni fa è stato diagnosticato un cancro a mio figlio e io e la mia famiglia abbiamo rilasciato una dichiarazione spiegando che avremmo dovuto lasciare il mondo dello spettacolo per stare vicino alla nostra famiglia.
Quel tabloid ha preso una dichiarazione di due anni fa, l’ha messa insieme ad altre fuori contesto per poter vendere più giornali. E’ la prima volta che ho occasione di parlarne. Quando scrivono cose false, di solito non mi turbo, alzo le spalle: sono un personaggio pubblico, fa parte del gioco. Ma stavolta è stata una grande delusione, non c’era niente di divertente in questa situazione. L’ho trovata una cosa di pessimo gusto”. Bublè precisa: “Non ho fatto una pausa perché volevo, ma perché dovevo. Ma state tranquilli, non me ne andrò. Starò qua finchè sarò anziano”.
Il cantante è tornato a cantare dopo diversi problemi familiari
Di certo, però, c’è che per un lungo periodo l’interprete non ha voluto e potuto lavorare, concentrato su vicende familiari ben più importanti. Poi, circa un anno fa, senza la certezza di tornare a fare album, ha invitato i ragazzi del gruppo a casa sua. Fra una pizza e una birra, hanno improvvisato una jam session, e lì è successo il miracolo: “Sono uscito e c’era un mio amico che fumava. L’ho guardato e gli ho detto: ‘Non mi ricordavo più quanto mi piacesse’. Quel giorno ha preso forma l’album”.
Mentre racconta l’aneddoto, Michael fa vedere sul suo cellulare i video girati quel giorno e si vede quanto questo lo emozioni. Tornato sì, ma alle sue condizioni. Una su tutte: “Non ho più tempo per le stronzate”. Quindi nessuna attenzione alle critiche, agli haters, ai social network. Neanche a chi lo definisce un cantante “natalizio”, cosa che ritiene un onore più che una critica. L’unico filo conduttore della sua vita, oggi, è l’amore, in tutte le sue forme e sfaccettature.
Ed è questo ciò che Bublè ha messo nel suo nuovo album: “Non sono stato io a scegliere le canzoni, ma loro a scegliere me. La mia idea era di fare un disco composto da brevi storie che facessero emergere la mia teoria sull’amore”. Anche qui, frutto degli ultimi due anni di dolore: “Tutti abbiamo periodi difficili e anche se prezzo da pagare è alto ne guadagniamo una visione del mondo diversa. In quei mesi mi sono chiesto milione di volte che senso avesse tutto questo e l’unica risposta era l’amore”.
E se il crooner definisce la composizione del disco, per lui, “terapeutica”, probabilmente i live lo saranno ancora di più: “Ne ho bisogno, ho bisogno dei concerti. Ci andrò sicuramente, credo nel 2019”.