ROMA (Gennaro Scala) – Il pubblico del Campo Centrale di Roma era quello delle grandi occasioni. Da una parte Rafael Nadal, quello che da molti viene considerato come il più grande di sempre sulla terra rossa (e i numeri comunque gli danno ragione), dall’altra Novak Djokovic, per almeno un paio d’anni praticamente imbattibile e, per quanto in una fase calante di forma e di gioco, un altro dei più grandi di ogni tempo.
Cinquantuno volte Nadal contro Djokovic
Per loro 51esimo confronto (la bilancia pende dalla parte del serbo, con 26 vittorie a 25). Il primo set ha visto il mancino di Manacor dettare il ritmo per i primi sei giochi, guadagnando anche un break. Poi c’è stato il ritorno di Nole che ha tenuto fino al tie break, dove ha dovuto cedere al numero due del ranking mondiale. Fino a quel momento un match equilibrato che avrebbe potuto raccontare qualunque epilogo. D’altronde appena ieri il serbo è riuscito nell’impresa in tre set contro Nishikori dopo aver ceduto il primo. Ma Rafa non è Kei. Lo spagnolo prende subito il pallino del gioco e del ritmo e gli basta un break per un allungo che diventa in breve incolmabile.
Lungolinea di rovescio vincente, lo spagnolo va in finale
Gioco chiave sul 3-1, il 30enne di Belgrado tiene il servizio, Rafa allunga sul 4-2 e chiude i giochi sul definitivo 6-3 con un lungolinea vincente di rovescio in un’ora e 56 minuti. Il sette volte trionfatore degli internazionali d’Italia (l’ultimo successo risale al 2013) potrebbe raggiungere il 78esimo trofeo in carriera e questo determinerebbe un nuovo sorpasso ai danni di Roger Federer che tornerebbe al secondo posto nella classifica mondiale. Ora lo spagnolo dovrà confrontarsi con il vincitore dell’altra semifinale, Marin Cilic o Alexander Zverev.