Napoli: 138 anni di reclusione per una banda dedita alla falsificazione di monete

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Napoli – quaranta imputati sono stati condannati a 138 anni di reclusione complessivi al termine di un processo celebrato con rito abbreviato presso l’aula bunker di Napoli. Il Giudice per le Indagini Preliminari dell’Ufficio III del Tribunale di Napoli ha emesso la sentenza, escludendo l’aggravante del collegamento con il clan camorristico Mazzarella. Oltre alla pena detentiva, gli imputati dovranno affrontare il pagamento delle spese processuali e di custodia, nonché l’interdizione dai pubblici uffici. Tutte le monete contraffatte sequestrate saranno confiscate e distrutte.

L’operazione, denominata “Partenope”, è stata condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia e dal Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria. L’indagine, iniziata nell’aprile 2024, ha portato all’applicazione di misure cautelari nei confronti di 63 persone, accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla vendita di valuta in euro contraffatta, anche all’estero, di concorso nella vendita e, in due episodi, di tentata estorsione. Le misure cautelari includevano 48 arresti in carcere, 14 arresti domiciliari e un divieto di dimora a Napoli. Un mandato di arresto europeo è stato eseguito in Francia nei confronti di un italiano coinvolto.

Le indagini hanno svelato l’esistenza di un gruppo criminale operante nel quartiere Mercato/Pendino di Napoli, che aveva allestito una vera e propria rivendita di valuta contraffatta in un basso terraneo. Le attività investigative, basate su osservazioni, controlli, pedinamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno portato al sequestro di valuta contraffatta per un valore nominale di oltre 200.000 euro. Sono stati inoltre arrestati in flagranza 7 acquirenti, tra cui 3 cittadini francesi, a conferma dell’esportazione della valuta contraffatta.

L’organizzazione criminale, composta da figure con ruoli specifici – dal capo agli organizzatori, dai custodi ai corrieri e alle vedette – aveva un giro d’affari stimato in 6 milioni di euro nel periodo preso in esame. L’operazione ha consentito di individuare e sequestrare le basi logistiche del gruppo, tutte nel quartiere Mercato/Pendino.

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