Napoli, 15enne ucciso al corso Umberto: tre minorenni portati in Questura

Il luogo dove è avvenuto il delitto (foto di Pasquale Gargano)

NAPOLI – “Emanuele era un bravo ragazzo”. E’ la frase che oggi hanno ripetuto tutti quelli chiamati a esprimere un ricordo del 15enne ucciso nella notte a colpi di pistola in via Carmeniello al Mercato. E allora perché un ragazzo così giovane si trovava di notte per strada e soprattutto perché al suo indirizzo sono stati esplosi colpi di pistola? E’ la domanda che si stanno ponendo soprattutto gli uomini della Squadra Mobile guidati dal capo Giovanni Leuci. C’è da ricordare che la vittima della sparatoria era incensurata. Non ci sono elementi per legare il nome di Emanuele Tufano e degli altri due minorenni che erano con lui in quella maledetta notte tra ieri e oggi nei pressi di corso Umberto, alla malavita organizzata. Però, non è escluso che Emanuele Tufano si sia fatto trascinare da cattive amicizie. Infatti una delle ipotesi che circolano da ieri mattina, ovvero da quando si è avuta la notizia di quanto accaduto qualche ora prima al centro di Napoli, fa riferimento al fatto che il conflitto a fuoco sia da ritenere uno scontro tra bande rivali. Tra gruppi di giovanissimi dediti ai furti e alle rapine. Infatti, pare che Emanuele Tufano e gli altri due amici di 17 e 14 anni rimasti feriti, abbiano raggiunto il corso Umberto per qualche motivo. Uno di loro però ha trovato la morte. Le modalità sarebbero state immortalate dalle telecamere installate nei pressi della chiesa di Santa Maria alla Scala. Ed è proprio grazie ai filmati catturati dalla videosorveglianza che gli uomini della Squadra Mobile sono riusciti a individuare tre minorenni, ascoltati oggi in Questura. Tra questi un 15enne di corso Umberto, che pare sia indagato per porto e detenzione di arma da fuoco. Non è legato al clan, così come il padre, che vanta precedenti penali datati nel tempo. Non è escluso che gli altri due giovanissimi portato in via Medina possano essere sottoposti a fermo per omicidio. Gli interrogatori sono andati avanti per tutta la notte, con gli uomini della Squadra Mobile che non hanno perso tempo nel ricostruire quello che è accaduto in corso Umberto, ascoltando anche il 17enne e il 14enne che erano con la vittima. I rilievi sono ancora in corso, ma pare che gli investigatori tendano ad escludere il coinvolgimento della criminalità organizzata. Infatti nessuno dei coinvolti ha legami con clan. A proposito di ipotesi da scartare, pare che gli uomini della Squadra Mobile stiano prendendo con le molle le dichiarazioni rilasciate da uno dei ragazzi portati in caserma. “Stavamo sul motorino e viaggiavamo per caso alle spalle dello scooter su cui c’era la vittima. Gli amici hanno temuto che fosse in atto un agguato ai loro danni e hanno iniziato a sparare e noi abbiamo risposto al fuoco. Purtroppo una delle pallottole ha ucciso il 15enne”. Già, purtroppo.

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