Napoli, 25enne freddato con 8 colpi di pistola

Enrico Marmoreo
Enrico Marmoreo

L’agguato

Proprio dove ieri i tifosi azzurri si erano riuniti per mettersi in fila per superare i tornelli prima di sistemarsi in Curva B in tempo per assistere al big match di campionato tra Napoli e Roma, nella notte tra sabato e domenica i carabinieri della Compagnia di Bagnoli hanno rinvenuto il cadevere di Enrico Marmoreo nella Fiat 500 del 25enne, ucciso a colpi di pistola. I militari dell’Arma hanno contato 8 fori di proiettile nel corpo senza vita del giovane, ucciso come un boss. L’agguato è avvento poco prima della mezzanotte. Mancavano pochi minuti alla Pasqua di resurrezione. Adesso i carabinieri della Compagnia di Bagnoli sono a caccia di chi l’ha voluta macchiare di sangue. Le prime notizie sull’agguato mortale sono iniziate a circolare a notte inoltrata. In un primo momento le forze dell’ordine non avevano rivelato l’identità della vittima. Con il passare delle ore si è venuto a sapere che il corpo senza vita che giaceva nell’abitacolo della Fiat 500 era di Enrico Marmoreo. Da quanto si apprende, l’uomo stava rientrato dalla compagna e dalla figlia nella loro abitazione di Pianura. Qualcuno, però, l’ha fermato prima e per sempre. Esplosi otto proiettili. Sono andati tutti a bersaglio, provocando il decesso immediato del 25enne. Il magistrato di turno ha disposto l’autopsia sulla salma. Verranno effettuati ulteriori controlli anche all’interno dell’automobile. Per tutta la notte tra sabato e domenica i carabinieri del Comando di Bagnoli hanno passato al setaccio piazzale Gabriele D’Annunzio, a pochi passi dallo stadio Diego Armando Maradona in cerca di elementi per ricostruire quello che è successo. Dai primi rilievi effettuati dai militari dell’Arma, pare che i proiettili che hanno tolto la vita al 25enne siano stati esplosi qualche minuto prima della mezzanotte. Nonostante l’orario, con ogni probabilità l’omicidio avvenuto sotto gli occhi di tanti testimoni. Il sabato sera la zona è frequentata da persone di tutte le età che scelgono i locali nei pressi dello stadio Maradona per consumare un panino alla griglia. C’è chi si ferma anche solo per un semplice caffè. I carabinieri sperano che qualcuno parli. C’è bisogno di abbattere il muro di omertà per venire a capo di un omicidio che ha tutti i crismi dell’esecuzione di camorra. Domenica mattina Napoli si è risvegliata con l’assalto dei turisti. Numeri da capogiro in città nella prima Pasqua con poche restrizioni Covid. Ma i napoletani si sono risvegliati anche con il sapore del sangue versato poche ore prima da Enrico Marmoreo. Un raid di piombo che getta di nuovo Napoli nello sconforto. La città partenopea continua ad essere nell’elenco dei luoghi in cui la gente muore ammazzata. E poco importa se i proiettili sono stati esplosi mentre Napoli si preparava a celebrare la Santa Paqua. I sicari non hanno religione. I killer guardano il calendario soltanto per controllare gli appuntamenti fissati per uccidere i loro obiettivi e per riscuotere il denaro per un lavoro ben fatto. Quello portato a termine nella notte tra sabato e domenica, oltre a togliere la vita al 25enne, ha avuto anche uno scopo dimostrativo. Enrico Marmoreo è stato ucciso con 8 colpi di pistola davanti agli occhi di tanti testimoni. Tra questi anche gli abitanti degli edifici che costeggiano lo stadio Maradona. Per loro non è stato facile farsi catturare dallo spirito del giorno festivo. A Fuorigrotta nel 2022 la Pasqua è stata macchiata di sangue a causa di un agguato che in pochi dimenticheranno. I carabinieri del nucleo di Bagnoli non lo stanno facendo di certo. Dopo aver rinvenuto il corpo crivellato di colpi del 25enne, allertato gli uomini del 118, i quali non hanno potuto fare altro che constatare il decesso, ed effettuato i primi rilievi, adesso vogliono dare un volto ai sicari e scoprire perché Enrico Marmoreo è stato ammazzato con tale brutalità.

Indagano anche gli uomini della Dda

Disposta l’autopsia sulla salma di Enrico Marmoreo, il 25enne ucciso a colpi di pistola nella notte tra sabato e domenica a pochi passi dallo stadio Maradona. Sul cadavere dell’uomo sono stati ritrovati otto fori di proiettile, ma gli esami sul corpo di Enrico Marmoreo aiuteranno i carabinieri della Compagnia di Bagnoli a cui si sono aggiunti gli uomini della Dda, visto che con ogni probabilità quello avvenuto nella notte tra sabato e domenica può essere considerato un agguato di camorra, a far luce su quanto accaduto. nella notte tra sabato e domenica i militari dell’Arma hanno passato al setaccio piazzale D’Annunzio, dove è stata rinvenuta la Fiat 500 di proprietà del 25enne. Nell’abitacolo della vettura, trovato il corpo senza vita del 25enne. Gli inquirenti vanno a caccia di testimoni, anche perché è molto probabile che i killer abbiano aperto il fuoco quando quella zona di Fuorigrotta, come ogni sabato sera, è piena di persone che si fermano ai bar e nei locali nei pressi dello stadio Maradona. Gli investigatori, inoltre, hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nella zona. E’ possibile che gli occhi elettronici abbiano potuto catturare elementi utili per risalire all’identità di chi ha esploso otto colpi di pistola all’indirizzo di Enrico Marmoreo, uccidendolo all’istante. I risultati degli esami dell’autopsia e i video delle telecamere potrebbero aiutare gli inquirenti a fissare con precisione il momento in cui il 25enne è andato incontro alla morte per omicidio. Nel frattempo le indagini proseguiranno senza sosta, con la speranza che qualcuno che abbia visto qualcosa inizi a parlare. Per far luce sull’uccisione del 25enne avvenuta mentre la città di Napoli si preparava a vivere le festività paquali, gli inquirenti hanno bisogno che qualcuno rompa il muro di omertà che si solito accompagna episodi del genere. I carabinieri della Compagnia di Bagnoli hanno già avuto modo di ascoltare parecchie persone nella notte tra sabato e domenica. Al momento, però, da quanto risulta, pare che non siano emersi elementi per individuare i sicari che hanno esploso otto colpi di pistola all’indirizzo del 25enne, portando a termine una vera e propria esecuzione. 

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