Napoli, a Ponticelli le cosche in mano ai baby boss

Inferno Ponticelli, incendiate altre auto

NAPOLI – Camorra 3.0 a Ponticelli, dove gli ultimi maxi blitz voluti dalla Direzione distrettuale antimafia hanno avuto come effetto quello di mettere le organizzazioni criminali nelle condizioni di rivedere i propri assetti. I boss dei clan principali – De Martino, De Micco, De Luca Bossa, Minichini, Casella, Rinaldi – sono tutti dietro le sbarre. Ne avranno per un po’. Intanto la camorra non può fermarsi. Non può fermarsi lo spaccio h24 all’ombra delle palazzine popolari, non può fermarsi il business degli alloggi popolari, occupati da persone che devono corrispondere cifre ai clan, come non si ferma l’affare delle estorsioni. Con i boss in carcere ad avanzare sono le nuove ‘paranze’. Di recente era emersa quella guidata da Alessio Bossis, ucciso a 22 anni proprio per aver tentato di fondare un clan tutto suo.
Ma il suo omicidio non ha sortito l’effetto desiderato da mandanti ed esecutori. E già perché sulla scia di Bossis, un po’ come è accaduto e tutt’ora accade con il baby boss Emanuele Sibillo, nuovi gruppi criminali formati da giovanissimi stanno tentando di prendersi il proprio spazio sullo scacchiere malavitoso di Napoli est.

A Ponticelli, “dove ogni cento metri c’è un’arma”, come sono solite ripetere le persone del posto, basta niente per mettere su un sodalizio criminale. La malavita fa gola ai ragazzini. Cortei di giovani in scooter si vedono a ogni ora del giorno e della notte, tra le palazzine della periferia orientale. Spesso i giovani ras sfidano le forze dell’ordine. E’ un modo per accreditarsi agli occhi dei boss. Sono tante le operazioni di polizia e carabinieri, nelle ultime settimane, che si concludono con 18enni fermati per resistenza a pubblico ufficiale perché ‘bruciano’ gli alt e i posti di blocco. Qualche ora in cella o in camera di sicurezza, poi il ritorno alla libertà.
Hanno arroganza e spietatezza da vendere, le nuove leve della criminalità. A Ponticelli sarebbero nascendo sottogruppi che farebbero capo ai sodalizi storici. E quindi consorterie ‘svecchiate’ dei De Martino-De Micco, dei De Luca Bossa-Casella-Minichini, e lo stesso si sta registrando tra Barra e San Giovanni a Teduccio.

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