NAPOLI – Paura e sangue, ieri mattina, nel mercatino rionale di via Monte Somma, nella zona del Perrone. Lì un giovane è stato accoltellato alla schiena e un braccio, colpito da sette fendenti, con una violenza inaudita, mentre si trovava nella macelleria di famiglia, la Milone Carni, tra le più storiche di Secondigliano. E’ successo alle 10. Agonizzante, in una pozza di sangue, i primi soccorritori hanno trovato Larry Gaisey Oregbe, 28 anni, meglio conosciuto come Francesco Milone. Il negozio dove sono avvenuti i fatti è di proprietà dei genitori. Il giovane è stato trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale San Giuliano di Giugliano dove è stato sottoposto a intervento chirurgico. E’ ricoverato in prognosi riservata, le sue condizioni sono critiche.
I fendenti, sette in tutto, gli hanno perforato schiena, collo e un braccio.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno provveduto a raccogliere gli elementi del caso. E’ subito partita la caccia all’aggressore. Due ore più tardi, nella caserma dei militari dell’Arma si è presentato Antonio Caianiello, 39enne del rione dei Fiori (il ‘Terzo Mondo’ di Secondigliano), già noto alle forze dell’ordine. Ai carabinieri ha confessato di aver accoltellato il 28enne. I militari dell’Arma hanno verificato quanto dichiarato dal 40enne e lo hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto per il reato di tentato omicidio. Il coltello utilizzato è stato sequestrato. Caianiello concluderà la giornata nel carcere di Poggioreale a disposizione dell’autorità giudiziaria.
I due si conoscono bene. Oltre ad essere amici, condividono l’amore per la musica trap. Di recente hanno pure inciso un disco insieme. Circa due mesi fa, sulle principali piattaforme musicali digitali, è stata lanciata una canzone (intitolata ‘Croce Nera’), che vede i due alternarsi nelle strofe. Quando cantano, però, non si chiamano né Antonio, né Larry, né Francesco. Il nome di arte di Caianiello, di mestiere pizzaiolo, è ‘7Tony’, mentre quello del 28enne è ‘Yung Fool’. Investigatori al lavoro per ricostruire il movente dell’aggressione, anche se una ipotesi è già venuta a galla nel corso delle ore: i carabinieri battono la tesi della spedizione punitiva maturata su uno sfondo passionale. Lo stesso Caianiello avrebbe rivelato ai militari di essersi invaghito del 28enne.