Napoli. Agguati nel rione Traiano. L’ipotesi della firma unica

Tra Rione Traiano, Fuorigrotta, Pianura e Bagnoli c’è un lungo filo criminale che attraversa i quartieri e li fa a fette, sancendo alleanza e scontri armati

NAPOLI – La camorra sta cambiando pelle, si sta trasformando, e sta superando le logiche di quartiere che, per anni, forse per decenni, hanno dettato le strategie delle organizzazioni criminali. Un esempio arriva da quanto sta accadendo nella periferia occidentale del capoluogo, dove si starebbe registrando un avvicinamento tra clan di quartieri diversi. Nello specifico, ‘radio marciapiede’ conferma indizi che arrivano dalla rete, dove soggetti ritenuti vicini al clan Vigilia di Soccavo sono soliti accompagnarsi con personaggi emergenti della cosca dei Calone-Esposito-Marsicano di Pianura. I fattori in comune sono tanti: l’età dei protagonisti, tutti giovanissimi; le intenzioni, guadagnare fette di territorio in cui imporre le proprie leggi criminali; la spietatezza, elemento tipico delle nuove generazioni delle cosche. Tra Rione Traiano, Fuorigrotta, Pianura e Bagnoli c’è un lungo filo criminale che attraversa i quartieri e li fa a fette, sancendo alleanza e scontri armati.
Cambiano i protagonisti, cambiano le regole. E cambiano gli scenari. Soccavo è reduce da una due giorni di piombo e sangue. E quello che, a prima vista, sembrava un botta e risposta tra i clan Grimaldi e Vigilia, potrebbe essere in realtà opera di un’unica regia criminale.
Nella notte tra martedì e mercoledì il 19enne Fabio Volpe, ritenuto contiguo agli ambienti dei Vigilia, è stato ferito al volto da un proiettile esploso probabilmente dalla stessa mano che giovedì pomeriggio ha azionato un’arma contro la testa di Antonio Artiano, 23 anni, figlio di Giovanni Artiano, boss dei Grimaldi. Artiano è ricoverato all’Ospedale del Mare. Le sue condizioni sono estremamente critiche. Gli serve un miracolo. Un proiettile gli ha perforato la tempia destra. Le indagini guardano anche verso i Sorianiello.

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