NAPOLI – ‘Dlb’, tre lettere che a Ponticelli significano soltanto una cosa: De Luca Bossa. Ma lui, sebbene lo sentisse addosso, quel cognome non poteva portarlo. Carmine D’Onofrio, il 23enne ammazzato stanotte in via Luigi Crisconio, era il figlio illegittimo del boss Giuseppe De Luca Bossa, fratello di Antonio, Tonino ‘o sicco all’anagrafe di camorra, il fondatore della cosca al 41bis condannato all’ergastolo. Il 23enne, incensurato, è stato ucciso sotto gli occhi della compagna, incinta di otto mesi, sorpreso da un commando composto da almeno due sicari. Potrebbe trattarsi della vendetta dei De Martino-De Micco per la bomba, piazzata una settimana fa, sotto casa di Marco De Micco, conosciuto come ‘Bodo’ negli ambienti malavitosi di Napoli Est.